- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
primo piano
Il sindaco di Lugano, Marco Borradori, ha parlato ai microfoni di Ticino Online in merito al ritiro blindatissimo dell'Inter. La prima domanda è sul perché i nerazzurri si stiano comportando come monaci di clausura: «La dirigenza dell’Inter con noi è stata esplicita sin da subito. Voleva la tranquillità e la discrezione che, altrove, non poteva avere. Certo, da amante del bel calcio, piacerebbe anche a me assistere a degli allenamenti a porte aperte. I patti, però, erano chiari. L’Inter ha obiettivi ambiziosi, vuole ridurre il gap con la Juventus e tornare grande in Europa. Il nuovo allenatore, Antonio Conte, è un duro, un vincente, non guarda in faccia a nessuno. La sensazione è che sia stato lui a volere un ambiente “protetto” per iniziare il nuovo corso».
Valeva la pena di fare tutti questi sforzi? «Sì. E per più motivi. Prima di tutto il nome della Città, viste le rinnovate ambizioni del club milanese, sta girando molto sulla stampa internazionale. E non è tutto. L’Inter ha un’ottantina di sponsor. Molti saranno presenti a Lugano e avranno un incontro con il mondo economico ticinese. Sarà una grande occasione per intensificare determinate collaborazioni o per creare nuovi contatti. Presidente cinese? Certo, anche questo ha un peso. È prevista una missione della camera di commercio in Cina a novembre. Ci sarà anche la Città di Lugano. I rapporti con la Cina sono da anni importanti per noi».
Tifosi meritano più considerazione? «La bella storia di Valeria, la 25enne che si è fotografata con Perisic e Conte, dimostra che gli interisti non sono poi così dei cerberi. Col passare dei giorni, credo che giocatori e allenatore saranno sempre più disponibili. Mi dicono, inoltre, che per la sfida di domenica sono già stati venduti circa 7.000 biglietti. Sarà una grande festa».
(Ticino Online)
© RIPRODUZIONE RISERVATA