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Skriniar sempre più verso il Tottenham. Ottimismo sull’affare: lunedì nuovo incontro con l’Inter

Andrea Della Sala

Gli Spurs sono convinti di riuscire a trovare un accordo con l'Inter magari offrendo 40 milioni più bonus e avvicinandosi ai 50 richiesti

Il Tottenham fa sul serio per Milan Skriniar. Il giocatore ha già dato il suo benestare all'offerta degli Spurs, ora manca l'accordo tra i due club. Il direttore tecnico del club londinese Steve Hitchen è a Milano e ha parlato con Marotta e Ausilio.

"E’ stato un summit ufficiale per fare le prime, strategiche chiacchiere sull’argomento. Il giorno prima Hitchen si era soffermato lungamente con l’entourage del giocatore e aveva già strappato un sì pieno al trasferimento, ma il nuovo incontro con la coppia di mercato nerazzurra è lo scatto in avanti che ancora mancava. La molla che accelera il movimento. Non è ancora arrivata, nero su bianco, un’offerta ufficiale del rigidissimo presidente Daniel Levy, non l’uomo più facile con cui trattare tra i mari del calcio, ma è solo questione di tempo", spiega La Gazzetta dello Sport.

"Skriniar appartiene a quella vastissima platea di nerazzurri “vendibili” di fronte a offerte adeguate. Skriniar ha un prezzo preciso, rotondo, e da lì Marotta e Ausilio non intendono smuoversi: 50 milioni e niente contropartite, come ribadito nel vertice. Circa 20 in più rispetto a quanto speso nel luglio 2017, quando Milan arrivava dalla Samp ed era solo una scommessa, peraltro poi stravinta. Al momento, gli Spurs ragionano su cifre più basse - 40 milioni - ma si percepisce ottimismo: con pazienza (e magari con i bonus) ci si potrà avvicinare alla cifra fatidica. I due club avranno occasione di riparlarne lunedì in un nuovo incontro: in quell’occasione la trattativa potrebbe partire davvero con tanto di offerta. Tra l’altro, Mourinho cerca una pedina per irrobustire la difesa orfana di Vertonghen e ormai da anni, in privato, dice meraviglie dell’interista. Conte, vecchio nemico di José, ha ben altre idee: ha notato con preoccupazione una crescente difficoltà nell’adattarsi all’ortodossia della sua difesa a 3. Da laterale destro, lo slovacco ha perso parte della vecchia sicurezza e, nel finale di stagione, il neo-cagliaritano Godin gli ha soffiato il posto. Insomma, anche le nuove gerarchie hanno un peso, oltre alla necessità di costruire un tesoretto per l’assalto a Kanté", conclude il quotidiano.