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Wesley Sneijder, pilastro dell'Inter del Triplete, ha concesso un'intervista ai microfoni de Il Mattino. Il trequartista olandese si è soffermato sulla gara di sabato sera tra i nerazzurri e il Napoli, ma non solo.
Sabato la grande sfida tra Napoli e Inter che vale la finale di Coppa Italia.
Dopo sette giorni ripartirà anche il campionato: e qui cosa si aspetta?
«Là c'è ben poco da fare: la Juventus continua ad essere nettamente favorita per il titolo. Ha la squadra più forte e cresce di stagione in stagione. Anche quando pensi che il loro ciclo sia finito, riescono a pescare il giocatore nuovo che fa la differenza e trovano stimoli giusti per continuare a vincere».
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«Eriksen».
Il danese, però, non ha ancora brillato dal suo arrivo a gennaio.
Si giocherà in un San Paolo deserto: pensa che possa influire sul risultato?
«Sarà una partita diversa dal solito. Quell'atmosfera di Napoli me la ricordo bene. È uno stadio pazzesco, con tifosi strepitosi. Matti, in senso buono: che ricordi delle vigilie delle partite, con tanta gente davanti al nostro albergo».
A proposito del passato: lei è stato allenato da Roberto Mancini al Galatasaray, come lo vede ora da ct della Nazionale?
«Mancini è un fenomeno. Ho lavorato molto bene con lui in Turchia perché ha grande qualità e mentalità forte. Conosce perfettamente la tattica e poi come uomo è straordinario: cerca di aiutare i suoi giocatori mettendosi sempre a disposizione. Spero che con lui l'Italia possa tornare a vincere: Mancini può fare la differenza tra un anno agli Europei».
Lei ha giocato all'Inter e al Nizza con Balotelli: cosa ne pensa della decisione del Brescia di allontanarlo?
«Mario poteva essere tra gli attaccanti migliori al mondo, però ha fatto determinate scelte. Io non le condivido, ma il mondo è bello perché ognuno è fatto a modo suo. Non so se Brescia possa essere stata davvero la sua ultima chance: uno come lui può sempre fare la differenza».
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