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José Mourinho e Louis van Gaal sono i due allenatori che hanno maggiormente influenzato Wesley Sneijder. In una lunga intervista rilasciata ai microfoni di AD.nl, l'ex centrocampista nerazzurro racconta il suo rapporto con entrambi gli allenatori. "Voglio allenare e spero di diventare un mix di entrambi".
Il lato umano di Mourinho e la tattica di van Gaal?
"Qualcosa del genere. Sebbene Mourinho fosse forte anche tatticamente. Il clic è scattato subito all'Inter".
Van Gaal?
"Sono anche sincero nel mio libro. Come giocatore dell'Ajax una volta ho fatto un gesto "fottiti" alla panchina. Louis van Gaal era allora direttore tecnico e mi multò. Dopo di che non lo vedevo da anni. Fino al 2010 abbiamo giocato la finale di Champions League con l'Inter contro il Bayern Monaco di Van Gaal. Il giorno prima della finale, Mourinho, Zanetti, Milito, Cambiasso e io andammo in sala stampa e in quel momento il Bayern uscì dal campo. Mourinho e Van Gaal si strinsero la mano. Ho anche teso la mano, ma Van Gaal mi ha ignorato".
Aveva visto la tua mano?
""Lo so per certo. Ho detto "va bene" e "ci incontreremo domani dopo la finale che vinceremo". Abbiamo vinto 2-0 e non ho tenuto la bocca chiusa in seguito. Ho detto, non volevi fare il furbo ieri? Avrebbe dovuto solo stringerti la mano'.'
"Quindi descrivi un altro incontro nel tuo libro. Una stagione dopo in Champions League, quando hai perso 0-1 a Milano contro il Bayern di Van Gaal. A Monaco è finita 2-3 per te.
""Allora gli ho davvero urlato tutto. È stato piuttosto intenso. Quando è diventato allenatore della nazionale, ho pensato "oh, cosa succederà tra di noi adesso". Ma sapevo anche che l'opinione pubblica spingeva affinché diventassi capitano. Sapevo che non sarebbe stato contrario. Nel mio libro ho definito Van Gaal un genio pazzo. Un allenatore brillante, anche fuori di testa. Come allenatore è tra i miei primi tre, ma Mourinho è il mio numero uno".
Mourinho sarà anche alla partita d'addio.
"Sicuro. Con i giocatori di Ajax, Real Madrid, Inter, Galatasaray e Olanda. Marco Materazzi è stato il primo a rispondere (ride, ndr). Se solo lo vedessi, staresti lontano. Quello è stato l'Inter, il mio periodo di maggior successo di sempre come giocatore".
(Ad.nl)
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