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Intervenuto ai microfoni del sito dell'Uefa, l'ex trequartista dell'Inter Wesley Sneijder ha ricordato la vittoria della Champions League nel 2010, ripercorrendo la finale di Madrid: "Sono orgoglioso di aver alzato quel trofeo. Andando verso lo stadio per la finale c'era molta tensione, lo si vedeva in tutti. Io invece ero calmo e dissi ai miei compagni di approcciarla come se fosse una partita normale. La partita cominciò molto equilibrata. Poi un un rinvio di Julio Cesar arrivò a me: io controllai e vidi Milito correre verso l'area. Sapevo che, se ci fosse arrivato, avrebbe segnato: ed è andata esattamente così. Non era qualcosa di preparato: di solito quando con una palla lunga io scappavo! Ma ero nel posto giusto per fare il passaggio e siamo andati in vantaggio.
Il secondo gol invece arrivò in un momento in cui eravamo sotto grande pressione. Loro provavano a segnare e noi eravamo costretti a difendere. Riuscimmo a contenerli e aspettammo un loro errore: e successe così. Ci fu un veloce contropiede con più giocatori, e dopo un'incredibile giocata di Milito segnammo il 2-0. E' impossibile descrivere cosa mi passò in testa dopo il fischio finale: fu come un sogno che fino ad allora non avevo mai vissuto. C'erano persone che correvano ovunque: fu un momento bellissimo. Non posso credere di aver alzato quel trofeo: quell'immagine non la dimenticherò mai. Sono molto orgoglioso di quella squadra. Avevamo dato tutto, arrivando oltre il nostro limite quella notte".
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