Il tecnico dell'Inter, Luciano Spalletti, è fiducioso per il cammino dell'Inter in campionato. L'allenatore ha rilasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport, parlando di tanti temi, dalla crisi, al mercato a Icardi e Perisic e poi ha toccato anche altri argomenti extra Inter:
primo piano
Spalletti: “Ancelotti giusto per l’Italia. Gattuso? Gli faccio i complimenti. Su De Rossi…”
Il tecnico dell'Inter è tornato anche sull'argomento Totti e sull'attuale capitano della Roma nel suo staff da allenatore
Dopo l’ultimo attacco di Totti e la sua risposta di venerdì in conferenza, cosa dirà a Totti o cosa farà la prossima volta che lo vedrà?
«Se continuiamo con questo Totti-Spalletti per protesta smetteranno di girare anche i tornelli degli stadi... Credo che questa storia abbia stancato un po’ tutti. Quindi non parliamone più».
Perché a Roma non tutti amano un allenatore che nei suoi 7 anni ha alzato 3 trofei e ottenuto piazzamenti così importanti? Non crede che, per il suo lavoro e per i risultati raggiunti, ora il rapporto dovrebbe essere diverso?
«Quando accetti di caricarti delle responsabilità sulle spalle, di prendere ogni volta delle decisioni, anche le più impopolari, ma sempre per il bene della squadra, inevitabilmente finisci per scontentare qualcuno e perderne il sostegno. Ripeto, se ho un torto, è quello di aver lavorato sempre per il bene della Roma. Poi ognuno può trarne il bilancio che vuole. Certamente il mio personale mi fa sentire con la coscienza a posto perché so di aver dato tutto me stesso. O forse anche oltre».
De Rossi ha detto che in futuro vorrebbe diventare il suo vice o quello di Di Francesco. C’è un posto nel suo staff per lui?
«Vista l’assoluta qualità del mio staff, mi viene da dire che la possibilità d’ingresso è permessa solo a campioni come lui».
Chi è l’uomo giusto per la panchina dell’Italia?
«Ancelotti. Ha il tutto che piace a tutti».
Si aspettava che Gattuso potesse fare così bene al Milan?
«Non lo conosco come allenatore, ma gli faccio i complimenti per quello che sta facendo. Come persona è sicuramente simpatica e diretta».
Perché gli allenatori toscani sono così bravi? Allegri, Sarri, Spalletti, Mazzarri, Lippi…
«Per rispondere bisogna tornare indietro di una decina di anni quando la mappa calcistica toscana raccontava di tante realtà come Fiorentina, Siena, Livorno, Pisa, Empoli, Massese, Carrarese, Arezzo, Pistoiese, Prato, Lucchese, Pietrasanta, Cuoiopelli, Rondinella, Viareggio..., squadre che hanno permesso a tanti tecnici di fare esperienze determinanti per la loro carriera. E poi non possiamo dimenticare la scuola di Coverciano che è un’eccellenza del nostro Paese: da lì sono usciti tutti i grandi allenatori del calcio italiano».
Qual è il sogno della sua carriera?
«Il mio sogno da tecnico è poter giocare una partita a scopa su un aereo con il presidente della Repubblica nel viaggio di ritorno dopo aver vinto una finale».
(Corriere dello Sport)
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