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Spalletti: “Inter? Orgoglioso di quanto fatto, curioso dell’accoglienza. Ad Appiano…”
Luciano Spalletti è un fiume in piena alla vigilia di Inter-Napoli. Il tecnico toscano è inevitabilmente tornato sulla sua esperienza nerazzurra, nel corso della conferenza stampa di presentazione del match.
Queste le sue parole: "Come mi accoglieranno a Milano? Per me la gente può fare ciò che vuole. Ho preso fischi e insulti da tante parti. Ma io guardo il mio lavoro, non quello degli altri. Quando vado via dal club guardo se ho lasciato i conti migliori e se ho vinto qualche partita. Ma si pensa a ciò che faccio io, non paragonato a ciò che fanno gli altri. Poi uno dà il taglio che vuole alle cose. In base alle amicizie e i contatti che si hanno. Io ho finito all'Inter con la difficoltà della gestione in quel momento lì, con tutto ciò che veniva fuori per creare delle difficoltà. Non ho dato colpa a nessuno di quel quarto posto, ho finito e sono andato a casa perché mi avevano mandato a casa".
Entrando poi nel merito, ha aggiunto: "Se uno ha la possibilità di spendere di 240 milioni di stipendi non è uguale a chi ha un monte ingaggi da 100 milioni. Non si va a prendere giocatori fermi a casa, ma giocatori dal Chelsea, dal Manchester City, più abituati a vincere rispetto ad altri. Per me sarà una partita come tutte le altre perché io sono abituato a vivere intensamente tutto ciò che faccio e lo vivo in diretta. Non si prepara niente. Anch'io sono curioso di vedere che reazione avrò quando sarò a San Siro. Ogni cosa che faccio la vivo con sentimento e le faccio seriamente. Lì ho preso delle decisioni e l'ho fatto volentieri perché un allenatore deve essere giusto per il bene del gruppo".
Chiaro il messaggio rivolto ai tifosi nerazzurri: "L'esperienza all'Inter mi ha dato tanto e voglio ringraziare i tifosi, a prescindere dal trattamento che mi riserveranno. Ringrazio anche i calciatori, con cui ho un grandissimo rapporto. Mi sono continuato a sentire con qualcuno di loro e c'è stima dopo la nostra collaborazione. Vado orgoglioso di aver ridato forza a quello che era una conformazione della Pinetina lì, anche i giardinieri hanno messo a posto delle cose per me, come alzare le piante. Abbiamo dato continuità alla cappella in onore di Angelo Moratti, venivano da Roma a celebrare la messa prima di ogni partita. Sono dei momenti belli che porterò sempre con me e mi hanno dato la possibilità di emozionarmi fortemente".
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