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In conferenza stampa, Luciano Spalletti dopo la vittoria sulla Roma ha analizzato la partita e queste sono state le sue parole:
-Ha detto a Di Francesco che è stato sfortunato. Dal pareggio di Icardi nasce la rimonta?
I gol sono sempre abbastanza determinanti sul risultato finale di una partita, è chiaro che dopo aver pareggiato la squadra prende più fiducia, è stata più tranquilla nel far girare la palla, nel secondo tempo abbiamo fatto meglio, al di là del gol, siamo stati in campo in maniera più equilibrata, nel primo tempo abbiamo costruito poco, la palla girava lentamente, però ci abbiamo provato, abbiamo perso dei palloni dove si poteva pagare una pena infinita, nel senso che per poco non sono andati sul 2-0, tra palle perse e pali. Nonostante abbiamo perso questi palloni abbiamo continuato a ricercare quello che ci siamo detti, poi non abbiamo fatto morire spesso la palla sui piedi, ma abbiamo tentato di farlo, non abbiamo giocato a pallonate, ma sempre costruito da dietro, li abbiamo pressati. La Roma ha fatto un gol meritato bello, con un movimento fuori linea di Dzeko, sua qualità, e ha costruito quei tre pali con questi tiri da fuori. Nel lavoro della linea difensiva quando si scappa concedendogli campo il dirimpettaio deve frenare ed aggredire la palla, oggi dovevamo farlo più avanti, perché se tirano in porta giocatori così diventa difficile, e lo hanno fatto lo stesso. Noi abbiamo fatto tre gol tutti giocati, molto belli ed abbiamo costruito altre palle importantissime. Se si rifà così se ne fa di più di gol così, se si andava sul 2-0 la partita diventava quasi impossibile, ma siamo costanti nella nostra idea di gioco che vogliamo portare avanti.
-Icardi?
Per il momento non ho fatto danni (sorride, ndr), ha continuato a far gol, li aveva sempre fatti. Bisogna che venga a palleggiare qualche volta, deve farlo, dopo il 2-1 gli sono state giocate due palle addosso che la squadra era un po’ stanca, la Roma stava tentando l’assalto di fine partita. Quando la squadra difende dentro l’area, lui deve essere 10 metri fuori dall’area, deve esserci un blocco di squadra, bisogna ripartire tutti portando i giocatori dentro l’area avversaria e stare in 30-40 metri in un senso o nell'altro.
-Inter da scudetto, le hanno detto prima…
Se si ragiona in questo modo è il disinnamoramento del calcio. Entusiasmo può essere pericoloso? Sì. Sono gli andazzi negli spogliatoi da colpire o da andargli contro. Se c’è questo modo di pensare quando si rientra è chiaro che gli si va a riportare quello che è successo negli anni precedenti. Per recuperare 25 punti alla Roma bisogna fare qualcosa di diverso da quello che si è fatto l’anno scorso. In queste due partite abbiamo fatto abbastanza bene, come risultato, ma come prestazione bisogna fare meglio. La fortuna va nella direzione di quello che è convinto che sta facendo le cose giuste e noi a martellare abbiamo martellato.
-Il ritorno all'Olimpico?
Bello ritornare all’Olimpico, rigiocare una partita così importante per me, perché poi non sai se ti può ricapitare domani quello che hai oggi, c’erano da vivere il presente con grande emozionare entusiasmo, cattiveria e lo abbiamo fatto, è stata una bella serata per me, anche se puoi perdere la partita e ti dispiace, ma si è fatto tutto per prepararla nel migliore dei modi e non ci sarebbero stati rimorsi.
-Che obiettivi ha questa squadra?
Abbiamo vinto una partita importante, sono tre punti importantissimi, sono capitati nella seconda partita di campionato, ma se facciamo così mettiamo a rischio molti risultati, ci vuole più equilibrio, gestisci meglio e fai qualche occasione in più, a Roma si dice 'noi siamo la Roma', ma noi siamo l’Inter, dobbiamo andare a giocare contro squadre che ci verranno ad aggredire, noi dobbiamo entrare negli spazi stretti, dobbiamo essere continui per 95 minuti e non ci accontentiamo mai di portare una partita in parità, si perde, ok, ma l’idea deve essere quella di vincere sempre contro tutti.
(Fonte: Inter Channel)
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