Spalletti sta lavorando tanto sulla sua Inter, vuole che i giocatori siano pronti sia fisicamente che mentalmente per l'inizio della stagione. Per questo motivo, già dai primi allenamenti, ha voluto toccare determinare corde, riportando alla memoria come è stato conquistata la Champions, grazie al gruppo e sprona i suoi giocatori a fare bene. Nuovi concetti, principi e tanti consigli nascosti dietro a qualche rimprovero. Nella mattinata di ieri, il tecnico nerazzurro si è concentrato sugli attaccanti e ha ripreso il gruppo Karamoh/Nainggolan/Salcedo/Icardi quando si è messo un po' troppo a giocare di fino. Troppi tocchetti senza arrivare al gol. E allora s’è sentito Luciano urlare: «Semplice, semplice, cerchiamo la via più semplice». E ancora: «Fate gol, fate gol. Giocate come fosse l’ultimo pallone dell’ultimo secondo dell’ultima partita». "Messaggio mandato, messaggio recepito. Questo è l’allenamento che vale la Champions, prima di Sion-Inter come prima di Lazio-Inter. Facile a parole, per carità. Ma poi la storia è cambiata, vuol dire che il disco è stato ascoltato, dall’azione successiva i tocchetti hanno lasciato spazio a conclusioni secche", riporta La Gazzetta dello Sport.
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Spalletti, mentalità da Champions per l’Inter. Colloqui con tutti i nuovi e per Nainggolan…
Il tecnico dell'Inter ha voluto cenare col belga e ha parlato individualmente coi nuovi acquisti
Spalletti sa che l'Inter non può perdere tempo e prepara ogni allenamento come se fosse la vigilia di una finale. "In campo disegna ogni azione a tavolino, telecomanda e fa ripetere a memoria ogni azione, dicendo al centrale quale centrocampista servire, e a quest’ultimo su quale terzino aprire il gioco. E fuori dal campo Spalletti fa il regista, visione che va oltre il rettangolo di gioco. Per intendersi: ha voluto e ottenuto lunghi colloqui con tutti i nuovi acquisti, ancor prima che mettessero piede ad Appiano. Un modo per entrare subito in sintonia, far capire in quale mondo si è arrivati, conoscere la carta d‘identità del giocatore ancor prima di verificarla sul campo. Con Nainggolan, poi, è andato ancora oltre. Una sera se l’è portato a cena: tête-à-tête, per capire l’effetto che avrebbe fatto, un Ninja a Milano".
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