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Giornata importante per il futuro di Paulo Dybala. Si terrà oggi il tanto atteso summit tra l’entourage dell’argentino e la Juventus per discutere del rinnovo di contratto. La Joya ieri ha ritrovato il gol e questo non può che giocare a suo favore nella trattativa. Il Corriere dello Sport fa così il punto su quanto accaduto, tra campo e non:
“Cinque minuti e il lampo di Dybala illumina Madama che ha bisogno di risalire la china lastricata di delusione, polemica, disonestà intellettuale, pronunciamenti di giocatori e allenatore. Da un momento no. Gioca un tempo, la Juventus, come con il Villareal, ma segna due gol e il primo lo fa lui (il secondo Vlahovic, che tre partite senza non le sopporta), l’uomo al centro di questo attimo fuggente, la Joya che, come ricorda Max Allegri, «è arrivato alla Juventus che era un ragazzo ed è cresciuto qui». Verità. Era il 2015, Carlos Tevez era un Apache con la nostalgia della riserva e Madama avviò il futuro con il ragazzo che poteva servire tre nazioni, Polonia, Italia e Argentina e ha scelto quella dove è nato e ha vissuto infanzia e adolescenza. Non aveva neanche 22 anni quand’è arrivato alla Juventus dal Palermo. Sette anni di tanti successi e di qualche delusione, ma con il saldo attivo. Sette anni che potrebbero finire oggi, nell’incontro tra i suoi agenti e i dirigenti bianconeri, tra lui che cerca affetto tangibile (capisci a me) e il club che fa i conti con presenze, costi, incidenza, età. Useranno un algoritmo come si usa in questi tempi moderni? Chissà.
Comunque, per restare alle cifre, Dybala è a quota 13, tutto compreso. Nell’anno sociale 2020-2021 i gol furono 5. Quindi è a più 8 e, malgrado le tante assenze e i minuti passati fuori, non sono certo pochi. Però, alla fine, più che il suo genio, più che la sua capacità di incantare, di dare piacere nel vederlo mentre dipinge calcio come un pittore realista, alla fine bisognerà seguire i soldi. Perché, non crediamo che ci sia nulla di personale in questa vicenda, non ci sono screzi né ribellioni a fare da contrappesi, ma è solo una questione di business. Paulo è finito nel lungo addio (o forse no) dei rinnovi contrattuali di questo scampolo di storia calcistica. Prima si rinnovava con grande anticipo, prima c’era più scioltezza nel firmare. Adesso meno, si ha meno paura che arrivi qualcuno e ti porti via il campione. Si è visto con Gigio Donnarumma, con Lorenzo Insigne, si vedrà con altri giocatori, ora e in futuro. Ma non finirà oggi, anche se la strada appare in salita, anche se i contratti che arrivano sul tavolo dopo l’equinozio di primavera non è facile che vengano firmati. Esistono anche le eccezioni. […] Paulo Dybala non è stato convocato dal commissario tecnico dell’Argentina, Lionel Scaloni, per le qualificazioni ai Mondiali. Resterà a Torino, si allenerà alla Continassa per essere pronto alla sfida con l’Inter, alla ripresa. Forse non resterà alla Juve, dopo il 30 giugno, ma ha dimostrato di poterci stare”, si legge.
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