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Stadi, inizio Serie A a rischio: club sul piede di guerra. Due richieste al Governo
Le parole di Beppe Marotta hanno sottolineato ancora una volta come il mondo del calcio stia vivendo una crisi profonda dovuta alla mancanza di tifosi allo stadio. La questione sul tavolo è la capienza del 50% concessa dal governo con l'obbligo di distanziare le persone in tribuna di almeno un metro. E questo quindi - con i seggiolini stretti - permetterebbe alle società di aprire di fatto solo al 30% dei tifosi. Tranne nel caso della Juventus, che ha impianto sportivo moderno e ha già distanza tra i seggiolini.
"I club sono sul piede di guerra - scrive il Corriere della Sera - e nei colloqui privati avviati nelle ore precedenti all’assemblea in programma oggi prevale il sentimento che, senza interventi governativi a sostegno del calcio, la ripartenza del campionato è a rischio. La crisi economica causata dal Covid ha messo in ginocchio il sistema, che già accusa perdite per 1,2 miliardi".
I club ora chiedono che venga eliminata la regola del metro di distanza e che ci siano ristori per il calcio in ginocchio. O in alternativa che possano essere rateizzate per i club imposte e contributi. Oggi alle 18 una nuova assemblea.
(Fonte: Corriere della Sera)
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