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"Un paradosso, qualcosa di più. Ma niente controffensiva. Il paradosso è quello che, per il mondo del calcio nel suo insieme, esce dall’ultima virata governativa: Immobile, Lukaku, Chiellini possono correre al parco, ma non possono farlo dentro ai centri sportivi dei club perché per l’allenamento individuale le porte si apriranno da lunedì prossimo, ma all’aperto e in luoghi pubblici". Apre così l'articolo de La Stampa in merito alla decisione del Governo in merito alla possibilità di allenarsi per gli atleti professionisti.
POLEMICHE - Le sedute per gli sport di squadra saranno concesse solamente dal 18 maggio, una presa di posizione che ha scatenato inevitabili polemiche: la FIGCadotta una linea più morbida, mentre la Lega va all'attacco, puntando il dito contro Spadafora. I club considerano, infatti, il 14 giugno l'ultimo giorno a disposizione per la possibile ripresa, e puntano ad almeno quattro settimane di allenamenti prima di cominciare. Ricominciando il 18 maggio, i tempi si stringono.
POSSIBILE RIPRESA - "Questione di sicurezza, senza dubbio. Ma anche questione di opportunità politica: la Figc non ri-alza i toni perché vuole stanare i suoi interlocutori. Ricominciare il 18 maggio con un lavoro graduale sarebbe, comunque, un successo alla luce dei tanti dubbi sulla stessa ripresa o meno della preparazione", sottolinea La Stampa che non esclude che ci possano essere novità e che il calcio possa riprendere il 4 maggio. "Riprendere il quattro come chiesto e come sperato prima di domenica potrebbe ancora essere possibile visto il pressing di parte della maggioranza sullo stesso governo perché corregga quello che come detto viene vissuto come un paradosso: non è da escludere, nelle prossime ore, una nota del ministro per lo Sport Spadaforain tal senso".
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