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Stankovic dice la sua sullo sciopero, tra ristoranti e dottori

«C’è lo spazio per parlare, e mettersi d’accordo trovandosi a metà strada»: questo il pensiero del centrocampista dell’Inter Dejan Stankovic sulla vertenza fra la Lega di Serie A e l’Assocalciatori che ha proclamato...

Daniele Mari

«C'è lo spazio per parlare, e mettersi d'accordo trovandosi a metà strada»: questo il pensiero del centrocampista dell'Inter Dejan Stankovic sulla vertenza fra la Lega di Serie A e l'Assocalciatori che ha proclamato sciopero nel fine settimana del 5/o turno di campionato, il 25 e 26 settembre. Tra gli aspetti più criticati da Stankovic dell'accordo collettivo che la Lega vorrebbe approvare c'è il diritto di veto sulle attività extracalcistiche. «Io faccio il calciatore ma se voglio aprire un ristorante non devo chiedere a nessuno il permesso - ha osservato il serbo, ospite di 'Quelli che il calciò - Ho un ristorante italiano a Belgrado, con il nuovo accordo cosa devo fare, chiuderlo?». Inoltre l'interista rivendica la possibilità di scegliere come e da chi farsi curare: «Il fisico è mio, decido io dove andare a curarmi, almeno quello - ha chiarito - invece le società vogliono decidere i dottori e in caso contrario dobbiamo pagarci le spese mediche da soli».