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Strama: “A fine anno i giudizi, ora reagiamo”. Chivu: “Le parole sul mister…”

Dalle inviate alla Pinetina Eva A. Provenzano e Sabine Bertagna

Eva A. Provenzano

È un momento complicato in casa Inter. Domani arriva a San Siro il Tottenham che ha dalla sua i tre gol rifilati ai nerazzurri all'andata. Ribaltarla sembra difficile, ma scendere in campo con l'idea di chi non ha più nulla a dire potrebbe essere pericolosissimo. Andrea Stramaccioni, dalla sala stampa del centro sportivo 'A. Moratti' di Appiano Gentile, presenta la gara del Meazza. Con lui c'è Cristian Chivu. FCINTER1908.IT presente con i suoi inviati alla Pinetina, vi riporta le loro parole:

Quali difficoltà nello schierare la formazione?

abbiamo il dovere di pensare a questa gara e mettere impegno in questa partita soprattutto in merito al risultato dell'andata. Sappiamo la nostra situazione in EL. Abbiamo idea di onorarla e di fare bene. Vediamo come si mette la partita, difficile da ribaltare, ma scenderemo in campo per vincere.

DOMANDA A CHIVU - Le dichiarazioni di ieri? Non mi piace quando le mie parole vengono estrapolate dal contesto e mi fate passare per quello che è contro l'allenatore. Ho fatto da solo l'intervista quindi parlate di me. Lui sta facendo il suo lavoro al meglio e questo non è stato riportato. Era un'intervista onesta e sincera, quello che sentivo l'ho detto. C'è bisogno di lavorare di seguire l'allenatore perchè alla fine si capirà che sta facendo del suo meglio. Avranno capito male e hanno portato cose non vere. 

DOMANDA A STRAMA - Pensiamo solo al Tottenham, cerchiamo di fare bene davanti ai tifosi. Ci servirà anche un pizzico di fortuna per la qualificazione. 

Similitudini rispetto allo scorso anno?

In questo momento ci riesce poco e stiamo giocando male, non ha senso negarlo. Sta a me che sono l'allenatore trovare il modo di ridare ai miei ragazzi sicurezze che ha nel suo bagaglio e che ora sono smarrite. Lasciando perdere i perchè a cui lavoriamo, ma dobbiamo ritrovare sicurezza. Con il Bologna eravamo impauriti, bloccati nella testa. Dobbiamo ritrovare la testa che ci aveva aiutato a fare bene. A sfasciare tutto ci vuole un secondo, ma adesso serve riprendersi. Non mi sono mai tirato indietro sulle mie colpe, ma siamo gli stessi giocatori e lo stesso allenatore che avevano fatto bene. Mancano dieci partite, è un mini campionato. Ritroviamo sicurezze, poi ci sarà il tempo dei processi. 

DOMANDA A CHIVU - In pochi credono nella rimonta, lei cosa pensa? Noi abbiamo fiducia in quello che dobbiamo e possiamo fare. Ogni gara è diversa dall'altra, ha la sua storia e ha i suoi momenti. Noi siamo consapevoli di avere novanta minuti a disposizione per fare bene. Cercheremo di ottenere una vittoria, una qualificazione perchè ti dà fiducia e coraggio per le prossime partite. Anche noi dobbiamo prenderci le nostre responsabilità e tutti dobbiamo andare verso la stessa direzione. 

NOSTRA DOMANDA AL MISTER - Il risultato del Milan di ieri sera ci suggerisce che tutto si decide in 180minuti, su quali aspetti in particolare avete lavorato per cercare di ribaltare il risultato? I giocatori hanno giocato tante gare e la gestione delle energie è importante. Ovviamente abbiamo laforato anche sull'aspetto tattico dell'avversario. Le loro qualità devono essere limitate, ma sarà il campo a dirci se siamo riusciti a farcela. 

Come si fa a ritrovare la serenità?

Parlerei di lucidità, quella non va mai persa e io mi riconosco il lavoro sul campo che per me è fondamentale e come se le regole te le hanno spiegate prima. Io un anno fa sono stato beneficiario di una situazione difficile, sono stato chiamato in corsa, e quando le cose non vanno bene è normale che si parli di certe cose e di altri allenatori. Sarei preoccupato se non avessi visto nei miei calciatori la voglia di girare questo momento. È come se ci fosse un blocco psicologico, che ferma le gambe, e che dobbiamo risolvere. Quindi sono concentrato sulle dieci partite, sarò giudicato per quello. Il presidente è arrabbiato, ma è normale. 

La gara contro la Samp potrebbe esserle fatale?

Onestamente non ho avuto questa sensazione. Credo che il mio lavoro sarà giudicato a giugno. Io percepisco un sostegno, una fiducia da parte del presidente, più quando le cose vanno male che nei momenti buoni. Non posso dire che non mi ha sostenuto. Poi decide lui, magari mi caccia, vi dico quello che sento io.

L'Europa League, aver iniziato prima la stagione, pesa?

Servono tante energie quantitative, più della Champions, si gioca di giovedì e incide tanto. Abbiamo giocato prima di tutti, abbiamo avuto problemi di lista e abbiamo avuto un problema di energia. Poi gli infortuni, ma se dovessi fare l'EL farei scelte diverse negli schieramenti, con dei ricambi importanti. Speriamo però di fare la Champions.

Questo momento era in preventivo se si pensa ad un progetto?

Ci può stare, ma quello che non ci va a genio e la non continuità. Bisogna capire come ci stiamo giocando il terzo posto. È come se avessimo mostrato qualità che adesso non riusciamo a confermare sul campo e solo dentro di noi possono essere trovate queste sicurezze in un campionato in cui in tante sono in difficoltà. La Lazio è stata seconda e ora è in difficoltà. Se trovi il filo conduttore hai tutto a portata di mano. I vostri giudizi devono essere incisivi, ma ci sarà tempo per giudicare tutto. Io ora sono concentrato sul campo.

Il mio futuro? È legato ai risultati dell'intera stagione non di una partita, ma quello che decide il presidente è il suo. Io non mi arrendo mai per carattere, sono concentrato sul campo e faccio il mio lavoro, altri pensieri non lo devo ascoltare, poi faremo i bilanci. 

DOMANDA A CHIVU - Se continuiamo a pensare al passato non andremo più avanti. Le racconteremo ai bambini quando avremo i capelli bianchi. Facciamola finita con quello che siamo stati, guardiamo i filmati, ma adesso guardiamo avanti. C'è un allenatore nuovo che sta cercando di fare bene sia con i vecchi che con i giovani, conta questo, il resto lasciamolo alle spalle. 

DOMANDA AL MISTER - Società unita? il mio interlocutore è il presidente, a me interessano le sue indicazioni. Poi interagisco anche con gli altri, ma io penso a fare l'allenatore e gli altri fanno il resto. Per me la società è Moratti e penso alla squadra.

Nagatomo ce la fa a partire con la Nazionale?

Se sarà in forma per noi sarà in forma per la Nazionale. 

Se mi sono pentito di aver accettato l'Inter?

No, ci sono momenti positivi e negativi. Ho commesso degli errori, adesso le critiche sono feroci, ma quello che so fare l'ho messo sempre sul campo e la mia voglia è di far bene ad ogni partita. Non mi sono esaltato quando mi dicevano che ero bravo e non mi butto giù adesso che ne leggo di tutti i colori.

DOMANDA A CHIVU - Le responsabilità dello staff medico? Quando si parla di Inter si parla di tutti, anche dello staff medico, ognuno con la sua responsabilità. 

AL MISTER - Come mai con il Bologna non hanno giocato Rocchi e Kuz? Perchè Kuzmanovic ha avuto un problema muscolare e non era al meglio e poi ho preferito Kovacic, poi Cambiasso lo abbiamo scelto per gli inserimenti in area di rigore. Abbiamo gestito Cassano e Palacio, poi si è fatto male Stankovic e Rocchi non è più potuto entrare altrimenti ci avrebbe dato una mano.

FUTURO - Sono convinto del rapporto, del rispetto dei miei giocatori. Mancano ancora dieci partite, sono convinto che ci possiamo riprendere. Credo nel mio lavoro e nei miei ragazzi. Per giudicare una stagione ci sarà tempo. Adesso rimbocchiamoci le maniche e lavoriamo. Se la ribaltiamo? I risultati buoni senza continuità si perdono nel tempo. Pagherei per fare risultato domani sera e fare bene in campionato, dobbiamo ritrovarci, è difficile per il risultato e per il momento, ma dobbiamo fare punti anche a Genova contro la Samp.

DOMANDA A CHIVU - Se la ribaltiamo? Se succedesse sarebbe importante per stima coraggio e autostima. Cerchiamo da un punto di ripartenza e sarebbe bellissimo.