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Strama: “All’Inter record di vittorie, poi 16 infortuni. Cacciato da Thohir? No ma…”

E’ un Andrea Stramaccioni molto carico, quello intervistato dal Corriere dello Sport, a pochi giorni dalla trasferta di Torino contro la Juventus che rievoca grandi ricordi all’ex tecnico nerazzurro: “Sabato giochiamo contro la...

Riccardo Fusato

E' un Andrea Stramaccioni molto carico, quello intervistato dal Corriere dello Sport, a pochi giorni dalla trasferta di Torino contro la Juventus che rievoca grandi ricordi all'ex tecnico nerazzurro: "Sabato giochiamo contro la Juventus contro la quale ho ottenuto senza dubbio la mia più bella vittoria quando ero all'Inter. Per loro fu la prima sconfitta,  la prima allo Juventus Stadium. Partita vinta con personalità, che ci permise di arrivare a un punto da loro. Poi il girone di ritorno fu molto sfortunato, siamo arrivati a contare anche sedici infortuni. Nel calcio certi numeri si dimenticano in fretta. Eppure abbiamo fatto il record per l’Inter di dieci successi di fila e di dieci vittorie in trasferta.

Ci fu polemica con Marotta? Premesso che ci siamo chiariti e abbiamo fatto un piacevolissimo viaggio insieme, lui mi ha spiegato che non voleva essere offensivo. Disse una frase a microfoni spenti in una vigilia delicata e la trovai di cattivo gusto. Dopo mi ha spiegato tutto e abbiamo chiuso la polemica. Sabato lo saluterò come ho già fatto in altre occasioni. Tra Inter e Juve è sempre una sfida dal clima teso. C’è rivalità, ma è il bello dello sport. Sono due tifoserie che non si ameranno mai.

Ricordi dell'Inter? mantengo un ricordo positivissimo, fare 55 partite sulla panchina nerazzurra è un sogno. E avere avuto sempre e tuttora l’affetto dei tifosi, anche nei momenti molto negativi della seconda parte del campionato, è fantastico. La gente ha capito la situazione di grandissima emergenza che abbiamo vissuto. Il mio filo conduttore con l’Inter finisce quando finisce l’era di Moratti. Capisco che quando arriva una nuova proprietà vuole fare altre scelte. Non mi permetto di dire che mi ha mandato via Thohir, ma quando Moratti mi comunicò la decisione dopo la sconfitta con la Lazio fu un momento di grandissimo dolore. Mi disse che non avrebbe ceduto solo una parte delle quote, ma il pacchetto di maggioranza. Lì capii che avrei chiuso la mia esperienza. Ero una sua creatura, mi aveva fatto firmare un triennale, mi ripeteva che avrebbe continuato con me».