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Strama e il parallelo con Ranieri: il Bologna apre la crisi, la Juve…

L’ombra sinistra del déjà vu. Andrea Stramaccioni rischia di percorrere la stessa strada accidentata del suo predecessore, Claudio Ranieri. Lo scorso anno, proprio di questi tempi, si consumò la crisi definitiva dell’Inter...

Daniele Mari

L'ombra sinistra del déjà vu. Andrea Stramaccioni rischia di percorrere la stessa strada accidentata del suo predecessore, Claudio Ranieri. Lo scorso anno, proprio di questi tempi, si consumò la crisi definitiva dell'Inter testaccina, assolutamente impronosticabile dopo il filotto di vittorie che aveva fatto addirittura trapelare sogni di scudetto ad Appiano.

Ora Stramaccioni, che i sogni di scudetto non ha mai voluto alimentarli nemmeno dopo il trionfo dello Juventus Stadium, comincia a traballare proprio in vista di un trittico di partite tutt'altro che semplice. E come successo lo scorso anno, è stato il Bologna ad assestare il colpo che fa più male.

Il 17 febbraio del 2012, a San Siro, Di Vaio e Acquafresca camminarono sulle ceneri dell'Inter, già reduce dal ko interno contro il Novara: uno 0-3 che segnò l'inizio della fine.

Ranieri tenne duro per circa un mese, poi abdicò nel suo ex stadio dopo il 2-0 subito contro la Juventus. Arrivò Stramaccioni e l'Inter rialzò la testa, pur senza raggiungere l'agognato piazzamento Champions.

Ora Stramaccioni deve evitare il tracollo e deve farlo nelle prossime tre partite. Quella contro il Tottenham è tremendamente scomoda: nessuno crede veramente all'impresa e l'Inter ha tutto da perdere. Ai nerazzurri si chiede comunque una prestazione d'orgoglio e non verrebbe digerita bene un'eventuale sconfitta, seppur ininfluente.

Ben più decisive sono invece le partite contro Sampdoria e Juventus. A Marassi l'Inter deve fare bottino pieno, c'è poco da fare calcoli. Poi ci sarà la sosta e quindi, il 30 marzo, la madre di tutte le partite: Inter-Juventus.

Ranieri cadde proprio contro i bianconeri, Stramaccioni spera di non vivere analoga sorte. Ma è Marassi lo stadio dove Moratti vuole avere risposte.