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Impossibile nascondere la rabbia e la delusione, ma non si può smettere di credere nei propri mezzi: bisogna guardare avanti. E' questo il filo conduttore delle dichiarazioni di Andrea Stramaccioni ai microfoni di Premium Calcio dopo la sconfitta casalinga di questa sera contro il Bologna.
ANALISI - Nel primo tempo non c'è riuscito nulla di quello che volevamo fare per merito del Bologna e per demerito nostro; vedendo la reazione che abbiamo sfoderato nella ripresa, c'è tanto da recriminare. Nonostante il forcing, comunque, non siamo riusciti a pareggiare la partita.
CASSANO - Purtroppo abbiamo pochi attaccanti e Antonio aveva fatto 90 minuti a Londra. Avevo già pensato di gestire così lui e Palacio, che tra l'altro era diffidato. Comunque hanno tenuto bene entrambi.
TATTICA - I cambiamenti fra campionato e coppa sono obbligati. La formazione del secondo tempo di oggi era la stessa di Catania, ad esclusione di Alvarez, che abbiamo perso nell'ultimo allenamento. Ho messo Benassi perché aveva dimostrato di sapermi rendere in quel ruolo. Mi sembrava giusto riproporre la stessa Inter del secondo tempo di Catania, ma purtroppo è un trend negativo e cercheremo di invertirlo in tutti i modi.
NOSTALGIA CANAGLIA - Non c'è più la stessa Inter che ha battuto la Juve? Gli uomini sono alla base di un progetto e sono quelli che fanno la differenza in campo. Finché abbiamo avuto tutti a disposizione abbiamo avuto una continuità di risultati che ora non abbiamo. Giocando tre partite a settimana, un po' di continuità la perdi. Anche se qualche giocatore è sembrato un po' sottotono questa sera, ma stanno dando facendo tutti gli straordinari e purtroppo a qualcuno non riesco a dare il riposo che meriterebbe.
EMERGENZA - Purtroppo è una stagiona sfortunata e l'esempio di Alvarez è lampante. L'avevo tolto giovedì per preservarlo per stasera, ma nell'ultimo allenamento ha avuto un fastidio. Se fosse stata l'ultima partita del campionato l'avrei rischiato, ma abbiamo ancora altre partite da giocare, tutto è ancora in gioco. E' normale che siamo tutti arrabbiati, ma non deve neanche balenarci nella testa l'idea di mollare un centimetro.
OBIETTIVI - Moratti pensa ciò che pensiamo noi e ci è molto vicino in questo periodo. Noi dobbiamo dare tutto il nostro valore fino alla fine del campionato e poi si tireranno le somme. Mollare adesso è utopia; anche dopo una serata del genere dobbiamo crederci e cercare di essere competitivi fino all'ultima gara. Fino a quando abbiamo avuto tutti a disposizione eravamo ad un punto dalla seconda, sembra preistoria, ma eravamo gli stessi di ora.
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