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Strama: “Non sono scarso e non sono lo Special Two. L’anno prossimo…”

Eva A. Provenzano

Anno zero. Questo è l’anno da cui si riparte. Ci sono si tante cose da rivedere, ma ce ne sono altre dalle quali ricominciare. Il presidente Massimo Moratti è chiamato a giudicare tutto quanto accaduto in questo anno complicato, gli alti e...

Anno zero. Questo è l'anno da cui si riparte. Ci sono si tante cose da rivedere, ma ce ne sono altre dalle quali ricominciare. Il presidente Massimo Moratti è chiamato a giudicare tutto quanto accaduto in questo anno complicato, gli alti e i bassi, le cose da salvare e se rivoluzione sarà si vedrà a fine stagione. Intanto Andrea Stramaccioni pensa giorno per giorno e continua a sentire la fiducia del patron interista: "Se mi dite che continua a difendere, a proteggere me e la squadra, certo non mi sentire solo. E' giusto che io ci metta la faccia e siccome ci metto la faccia ed è giusto che quando le cose vanno male sono io il primo ad essere giudicato".

A TESTA ALTA - Non ha nessuna intenzione di piangersi addosso il mister, conosce il suo valore e sa che la verità è spesso nel mezzo: "Dopo il Napoli ero lo Special Two e vi dicevo di non dirlo. Io non mi sento nè scarso, nè lo Special Two. Il venti maggio, perché la stagione finisce prima del trenta giugno, saprete le intenzioni di Moratti e il futuro dell'Inter"

CRESCERAI IMPARERAI - Dalla sua adesso c'è anche un anno di esperienza. Qualcosa in più rispetto a quello che già sapeva, il giovane allenatore ha imparato sicuramente. Che un anno in mezzo alle bufere nerazzurre a volte vale più di dieci sotto al sole.  A chi gli chiede in sostanza se lui nell'Inter che verrà ci sarà ancora, Strama risponde: "Ne sono convinto. Non mi piace lamentarmi e non piangerò mai perché piangono i deboli. Ma ci è successo di tutto. C'è stata anche la gestione di situazioni delicate che rappresentano passaggi che erano obbligati per andare avanti. Abbiamo posto le basi per costruire una squadra competitiva. L'Inter cercherà di costruire in base ai giocatori presi e a quelli che prenderemo - o che abbiamo già preso e voi non sapete ancora - una squadra che possa dire la sua. Non si può associare questo momento negativo alla voglia di non far crescere questo club. Perché si vuole crescere dopo essere partiti da zero". Da zero a dieci, come quello di Kovacic ('un giovane al tpo a livello europeo'.. Per tornare a vincere, magari nel minor tempo possibile.