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Intervenuto nella diretta di Sky Sport 24Andrea Stramaccioni, tecnico della Primavera nerazzurra, ha risposto alle domande da studio. Il contesto ovviamente è quello della Next Generation Series, la "Champions League"Under 19, che vede l' Inter in finale grazie alla vittoria ottenuta ieri sera contro il Marsiglia al Griffin Park di Londra: "Questa finale è una bellissima soddisfazione per l'Inter, per il nostro settore giovanile, per la Società e - penso di poter affermare - anche per il calcio giovanile italiano che stiamo rappresentando in questa manifestazione. Si dice spesso che il nostro calcio giovanile venga trascurato, invece ieri sera l'Inter ha dimostrato che ci siamo anche noi".
A Stramaccioni viene chiesto quali siano i reali benefici che questo torneo internazionale porti ai suoi giovani calciatori e così risponde il tecnico interista: "I nostri giovani hanno dimostrato di poter incidere e si sono messi in bella mostra in questo torneo. Molte delle squadre che abbiamo affrontato in questa 'Champions' presentavano molti giocatori con già diverse presenze nella loro prima squadra, come ad esempio la formazione di ieri del Marsiglia. Probabilmente siamo riusciti a mandare il segnale che anche in Italia ci sono molti giovani interessanti."
Arrivato in nerazzurro all'inizio del ritiro estivo e disputata la prima gara assoluta con i colori dell' Inter lo scorso 31 agosto, contro il Tottenham proprio in questa competizione, a Stramaccioni viene quindi domandato se avrebbe mai pensato di riuscire a lasciare un segno così importante in così pochi mesi: "Speravo di poter fare bene - risponde il tecnico, che continua - volevo mantenere le aspettative di chi mi ha fortemente voluto all'Inter, dal presidente Moratti, passando dal dottor Paolillo fino a Piero Ausilio. La cosa che mi ha veramente colpito e credo sia anche la nostra forza, è quanto la Primavera e più in generale il settore giovanile siano seguiti sia dal presidente sia dall'amministratore delegato. Ieri - continua Stramaccioni -, appena ho acceso il telefono dopo la gara, la prima chiamata che ho ricevuto è stata quella del presidente Moratti, che oltre a farmi i complimenti ha analizzato e commentato la partita anche sotto l'aspetto tecnico e tattico. Questo per fare capire quanto ci è vicino".
A Stramaccioni vieni poi chiesto quale sia il sia il suo 'marchio di fabbrica' e se predilige dei sistemi di gioco rispetto ad altri; queste le parole in risposta: "Ho sempre avuto la fortuna di allenare squadre che puntavano a vincere e ho a disposizione dei calciatori di primo livello, per quanto riguarda il calcio giovanile, ma la mentalità e il marchio di fabbrica rimangono quelli dell'Inter. Ricorderò sempre ciò che mi disse il dottor Paolillo appena arrivato in nerazzurro, ovvero che avremmo dovuto imporre il nostro gioco su ogni campo. È l'Inter che deve fare la partita, o quantomeno deve provarci e giocare da Inter su ogni campo in Italia; ora possiamo dire, anche in Europa. È normale poi che l'interpretazione la diano i ragazzi: non esiste un vero e proprio mercato per completare la squadra; si punta sulla qualità dei singoli per poterli esporre al 'calcio dei grandi'. Un buon allenatore deve tenere conto delle individualità e mettere in campo la formazione migliore. Ieri siamo stati fortunati e bravi a riuscirci".
Oltre ai meriti del gruppo e alla sua forza, al tecnico interista viene chiesto di individuare dei calciatori che ritiene essere più maturi di altri: "Chi può essere pronto per il calcio dei grandi? Questa competizione è per i ragazzi una grande vetrina, nella quale sono stati inseriti per i loro meriti e loro abilità; un'esposizione internazionale. Il mio compito è quello di mettere i giocatori nella condizione di potersi esprimere al meglio e far decidere a chi ne ha il dovere su quale giocatori puntare. Ho 18 elementi di altissimo livello, tra i quali ovviamente qualcuno è più pronto di altri: chi come Crisetig e Longo sono già alle soglie di una prima squadra e chi avrà ancora modo di crescere. I nomi ovviamente sono quelli dei ragazzi in campo ieri. Penso poi che il successo dipenda dalle esigenze della prima squadra e del calcio in generale nello specifico momento".
Una battuta, poi, su quello che sarà il futuro dell' Inter e quale strada intraprendere per ovviare al difficile momento: "La scelta giusta sarà quella che farà il presidente. Il nostro compito è di lavorare per migliorare e crescere i ragazzi. La cosa più difficile è capire quando è il momento di proporre un giocatore nel nostro campionato. La serie A, San Siro, sono un palco scenico di primissimo livello e quindi anche i tempi di proposizione diventano fondamentali. Abbiamo persone preposte a questo compito, ma l'aspetto fondamentale è che l'Inter, dalla Primavera agli Esordienti, propone un lavoro di qualità. Se l'Inter deciderà di pescare dalla 'cantera', noi dobbiamo garantire un alto livello".
Non poteva mancare una battuta poi sui progetti futuri e sul proseguimento della sua carriera, ma taglia corto Stramaccioni: "Il mio futuro? Non voglio sembrare un finto modesto, ma non penso al dopo. La mia Primavera è la mia prima squadra. Vengo dai settori giovanili dilettanti e ho fatto tutta la trafila, categoria per categoria. Ho sempre trattato la squadra per cui lavoro come se fosse l'ultima e continuerò a farlo. Cerco sempre di dare più del massimo per la squadra, questa è sempre una promessa".
Giovedì 29, a causa dello scioperò generale in Spagna, il Barcellona si fermerà ospite al Centro Sportivo Giacinto Facchetti, dove effettuerà un allenamento defatigante dopo l'impegno contro il Milan nella Champions League, a Stramaccioni viene quindi chiesto cosa dirà a Pep Guardiola: "Per prima cosa - risponde sorridendo il tecnico - mi presenterò perché non saprà nemmeno chi sono..., poi da tifoso vorrei togliermi la curiosità di capire il perché Guardiola incise così poco quando arrivò da giocatore alla Roma; è stato un 'playmaker' straordinario, ma in giallorosso non riuscì a esprimersi".
Non poteva mancare un pensiero alla finale e agli avversari che saranno affrontati al Leyton Orient Stadium domenica alle ore 14.30: "L'Ajax rappresenta sicuramente una delle eccellenze del calcio giovanile europeo; leggevo di giocatori che hanno già quotazioni fantastiche. Sarà una grandissima sfida, siamo l'Inter, la giocheremo alla pari e a testa altissima".
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