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Suarez: “All’Inter non si capisce chi comanda. I giocatori si diano una mossa. Icardi…”

Riccardo Fusato

La Gazzetta dello Sport, oggi in edicola, ha intervistato l'ex numero 10 dell'Inter, Luisito Suarez

La Gazzetta dello Sport, oggi in edicola, ha intervistato l'ex numero 10 dell'Inter, Luisito Suarez. Ecco il suo pensiero sul momento in casa Inter, ma non solo: "Cosa sta succendo all'Inter? E’ difficile dare un giudizio e non sbagliare, perché questa squadra è talmente irregolare che qualunque valutazione rischia di essere azzardata. Forse i calciatori soffrono i continui cambiamenti, e all’Inter ce ne sono stati tanti, ma è arrivata l’ora che la squadra si svegli e faccia qualcosa di più. Non sarà una grande squadra, ma non è da questa classifica: sta rendendo meno di quello che dovrebbe"

PIOLI E DE BOER - "Se ho visto cambiamenti da De Boer a Pioli? Il problema è più ampio, perché tutta l’Inter in così poco tempo ha vissuto troppi cambi, dalla proprietà ai giocatori, e la sola scossa del cambio dell’allenatore non basta. Bisogna pure ammettere, però, che i giocatori devono darsi una mossa. Dove si annida il vero problema dell’Inter? Non si capisce chi comanda. Chi ha scelto di cacciare De Boer? Chi ha preso Pioli? Chi fa il mercato? Attenzione, però: non esageriamo nemmeno con questi discorsi perché rischiano di diventare un alibi per i calciatori. E non sarebbe proprio il caso"

ICARDI - "E' il capitano giusto? Se il capitano lo fai tanto per fare, può essere chiunque; altrimenti bisogna scegliere chi ha più esperienza, un buon carattere e un’altra personalità. Quando scegli un giovane come Icardi diventa difficile, ma deve sempre ricordarsi che è il capitano dell’Inter, non di una squadra qualunque"

SUNING - "Sembra che abbiano delle buone intenzioni, i primi sforzi economici li hanno pure fatti. Ma adesso gli tocca la parte più difficile: portare chiarezza assoluta nella catena di comando e strutturarsi come una società. Comincerei evitando di fare un errore atavico nella nostra storia: comprare 3-4 calciatori da 30-40 milioni dello stesso valore di quelli già in rosa. Ad esempio, è stato preso Joao Mario che è uguale a Brozovic, meglio acquistare uno-due giocatori che spostano davvero i valori. Consigli? Tre cose: stabilire chi sarà l’allenatore con il quale provare ad aprire un ciclo, dare pieni poteri a un direttore generale, individuare una persona che faccia da trait d’union tra squadra e società. Basta copiare quello che ha fatto la Juve: tornare all’antico per puntare a vincere”

GABIGOL - "E’ un mistero. Può darsi che non sia un grande, ma 16’ sono troppo pochi per giudicarlo. A gennaio non lo darei via a patto che s’insista e che lo si faccia giocare"

(Gazzetta dello Sport)