Non è certo un momento facile in casa Inter. Frank De Boer sembra ancora un po' spaesato e la sua squadra, ad oggi, è ancora un cantiere con il cartello "lavori in corso". Certo, al tecnico nerazzurro vanno concessi tutti gli alibi possibili, primo tra tutti il poco tempo avuto a disposizione. Certo, la scelta della società di cambiare allenatore a dieci giorni dall’inizio è stata sbagliata nei tempi, ma su De Boer solo il tempo dirà se ha le giuste qualità. Il presidente Thohir ha forzato e ha voluto portare il «suo» allenatore, di cui si è sempre detto innamorato. Ma su che basi tecniche ha deciso? Si è chiesto se la squadra costruita per Mancini fosse giusta per il gioco di De Boer? E soprattutto non ha pensato che a uno straniero occorre un tempo maggiore di ambientamento? Errori della proprietà che su certe scelte pare essere sorda alle indicazioni dello staff tecnico (almeno quello interno), perché è innegabile che l’agente Kia Joorabchian sul mercato sia molto ascoltato anche dal gruppo Suning. Ora però, l'olandese non ha tempo e la società lo proteggerà fino a quando potrà. Non a caso il club ha inserito una clausola di buonuscita nel contratto: può esonerare il tecnico pagando 1,3 milioni. Nessuno si augura di dover ricorrere «all’opzione addio», però De Boer è il primo a sapere di dover trovare la strada in fretta, pur tra mille difficoltà. La più pressante è proprio la sosta che gli ha tolto ben 14 giocatori, partiti per le nazionali. L’allenatore ha lamentato una scarsa condizione fisica, ma non ci potrà lavorare. Ha le sue idee, tecniche e tattiche, e prova a realizzarle. Pur avendo speso 100 milioni, l’Inter resta una squadra con grandi equivoci.
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Corriere – Inter, errori di una proprietà ‘sorda’. De Boer protetto, ma c’è una clausola
L'allenatore nerazzurro ha bisogno di tempo ma il tempo non gioca a suo favore
(Corriere della Sera)
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