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Oltre a quelle sul rettangolo di gioco, c'è un'altra partita, ancora più importante, che l'Inter sta disputando. Quella per il futuro societario, con Suning che è alla ricerca di un partner per poter immettere liquidità immediata all'interno del club. Il Giorno, nel ricostruire la situazione, parte da una certezza in viale della Liberazione: "Una cosa è certa: al momento il colosso di Nanchino ha il veto assoluto di far transitare denaro sull'asse Cina-Italia. Perciò, dopo un primo tentativo di rivolgersi a istituti di credito italiani (pista abbandonata), adesso Zhang Jindong sta discutendo con gruppi finanziari internazionali, come confermato dal Sole 24 Ore. A condizioni però diverse: ottenere più liquidità ma con un tasso d'interesse che non superi il 10%.
Il problema è che l'Inter ad oggi ha già sulle spalle oltre 400 milioni di debiti finanziari, tra cui 375 milioni su bond in scadenza nel 2022. E, come detto, fine marzo è il termine ultimo per il pagamento degli interessi sulle emissioni (pare ci sia una clausola secondo cui Goldman Sachs potrebbe subentrare in caso dimancato versamento di una rata degli interessi dei due bond). Dunque, per ottenere un finanziamento di così rilevante importanza (che in futuro graverebbe poi sul bilancio dell'Inter e probabilmente non dei cinesi), potrebbe essere necessario per Suning fornire ulteriori garanzie, che non siano quelle sulle azioni della società nerazzurra", si legge.
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