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Claudio Sottoriva, professore di Economia Aziendale alla Cattolica di Milan, ha confermato alla Gazzetta dello Sport che l'eventuale prestito che Suning otterrà da Bain Capital non andrà ad appesantire i debiti dell'Inter. In più, il fondo americano potrebbe diventare socio dell'azionista di maggioranza nerazzurro.
«Se tecnicamente il prestito dovesse avvenire in questo modo (cioè tramite la società “veicolo” lussemburghese attraverso cui Suning controlla il club ndr) formalmente, l’Inter non si indebita ancora di più: non aumenta l’esposizione né verso i soci né verso i terzi visto che riceve i soldi dalla controllante (capogruppo che si indebita con Bain Capital).
Ma, facendo un bilancio consolidato tra le due società (Great Horizon e Fc Internazionale) il debito e il credito si annullerebbero reciprocamente. E' evidente che l’impegno finanziario di Suning, tramite il “veicolo”, aumenterebbe comunque. E l’effetto potrebbe essere uguale ad altri casi simili. Si versano i soldi come finanziamento soci, poi si rinuncia al rimborso e l’importo viene contabilizzato nel patrimonio netto (in quel caso, si diventa a pieno titolo azionisti)».
Quali sono le criticità?
«I rischi sono che, qualora Suning non dovesse riuscire a rispettare gli accordi e le scadenze prestabilite, Bain potrebbe essere costretta a rientrare del proprio credito attraverso l’esercizio del pegno sulle azioni del club. Cosa che abbiamo già visto al Milan con il fondo Elliot. Le dinamiche interne non sarebbero semplici.
Suning avrebbe come socio un fondo che prima era semplicemente finanziatore. Bisognerebbe capire a quel punto cosa deciderà Bain, se puntare ad avere la maggioranza o meno».
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