- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
primo piano
Tuffarsi nel mondo di Suning vuol dire nuotare in un mare di cifre impossibili da comprendere per coloro che non hanno presente a pieno la realtà cinese (popolazione totale di quasi 1,4 miliardi di persone). La storia, come noto, inizia nel 1990 con un negozio che vende condizionatori d’aria e che nel 1999 allarga il giro d’affari agli elettrodomestici. Il resto è una scalata continua con Suning che diventa una potenza mondiale: adesso il gruppo poggia su 6 pilastri ovvero ramo commerciale, immobiliare, finanziario, investimenti, entertainment e sport. Il fatturato complessivo nel 2016 è stato di 113 miliardi di euro (saliranno a 133 nel 2020 e Suning entrerà tra le 100 aziende più importanti del mondo) grazie ai 3.500 punti vendita distribuiti in Cina, Giappone e Hong Kong, ma anche grazie al commercio on line. I dati proiettati sui maxischermi ad alta definizione facevano impressione: 345 milioni di clienti registrati (e profilati: di tutti si conoscono preferenze per personalizzare le offerte), decine di migliaia di nuovi acquirenti ogni giorno, persone che da casa propria con un click possono ordinare gli oltre 45 milioni di prodotti (ce ne sono anche di italiani). La classifica dei più venduti ieri alle 12,30 vedeva nell’ordine il granchio, poi i fazzoletti di carta, l’acqua minerale e l’iPhone. In Cina il commercio on line è diffusissimo e la rete di distribuzione di Suning copre il 97% del territorio nazionale grazie a 12 centri di smistamento automatizzati, 47 centri di smistamento regionali e 465 centri di transito nelle città. E’ la rete più organizzata della Cina e fa di Suning la più grande impresa commerciale di vendita del Paese. In Italia non si può acquistare su Suning.com, ma in futuro...
(Corriere dello Sport)
© RIPRODUZIONE RISERVATA