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Buon compleanno Suning. Ieri, il colosso di Nanchino ha festeggiato il primo compleanno da proprietario dell'Inter. Dodici mesi fa, infatti, dove adesso ci sono Ausilio e Spalletti, erano presenti Erick Thohir e gli stati generali per il passaggio della maggioranza. Suning aveva acquisto il 68,55% delle quote, lasciando al tycoon indonesiano il 31,05%. Un anno non facile per i cinesi, che come biglietto da visita del loro progetto a lungo termine hanno portato nelle casse nerazzurre quelle che per loro restano «briciole» da oltre 400 milioni, oltre a sponsorizzazioni che aiutassero in chiave fairplay Uefa come il naming della Pinetina e dei kit d’allenamento e all’abnegazione del 25enne Steven, che in autunno si è trasferito in pianta stabile a Milano e che lavora 18-20 ore al giorno per riportare in alto l’Inter. Tutti questi sforzi però a oggi non hanno portato i risultati sperati. Anche perché Suning paga l’inesperienza in ambito sportivo (vedi crisi dell Jiangsu) e qui da noi l’impatto con un mondo così diverso dal loro. Dopo una prima fase in cui hanno lasciato le leve del potere a Thohir e Boligbroke, gli Zhang hanno preso in mano la situazione. Chiudendo il rapporto con il Ceo e riducendo quasi a zero il campo d’azione del precedente azionista di maggioranza. Che però rimane il presidente, quindi il primo rappresentante del club. Una stortura che verrà risolta entro l’Assemblea dei soci del prossimo ottobre, anche perché al momento manca il profilo giusto per la successione. Zhang Jindong non vuole sovraesporre il figlio, che non diventerebbe nemmeno il nuovo a.d. (figura per la quale il casting sembra essersi fermato un mese fa), limitandosi ad acquisire le deleghe di Thohir.
(Gazzetta dello Sport)
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