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Jindong Zhang e Suning con l’Inter stanno facendo sul serio in termini di investimenti. La scorsa estate hanno acquistato per 270 milioni il 68,55% delle quote nerazzurre da Thohir (che nel frattempo aveva liquidato Moratti), si sono fatti carico del debito e adesso stanno provvedendo a rifinanziarlo con una banca cinese che sostituirà Goldman Sachs. Nelle ultime due sessioni di mercato il colosso di Nanchino ha investito sul mercato 140 milioni attraverso operazioni a titolo definitivo (22 più bonus per Candreva, 40 più bonus per Joao Mario, 29,5 per Gabigol i principali “colpi”) o prestiti con obbligo (22 più bonus per Gagliardini) e promettono di fare lo stesso anche nel 2017-18 quando la cifra stanziata per rinforzare ulteriormente la rosa si aggirerà sui 150 milioni.
I cinesi hanno già portato anche un significativo aumento del fatturato, ora oltre quota 200 milioni, dando il nome Suning sia alla Pinetina sia al centro Facchetti e mettendo il marchio suning.com sulle maglie da allenamento. Almeno 1-2 nuovi sponsor sono in arrivo entro la fine della stagione e saranno utili per rientrare nei paletti del Fair Play Finanziario dell’Uefa con i quali l’Inter dovrà comunque fare i conti nel 2017-18. La partnership con Thohir per il momento va avanti: Jindong Zhang e il presidente dovrebbero trovarsi fianco a fianco a San Siro per il match di domenica 30 contro il Napoli e il rapporto tra i due è stato esteso anche agli affari extracalcistici. Questo lascia pensare che a breve non siano previsti scossoni, almeno a livello di cessione delle quote. Il 31,05% nelle mani di Thohir è stato valutato 70-80 milioni e quando tra i due attuali soci sarà divorzio, Suning dovrà mettere in conto anche questo ulteriore esborso. Un divorzio dopo aver conquistato la Champions o magari dopo aver alzato un trofeo, renderebbe l’addio dell’attuale presidente meno amaro.
(Corriere dello Sport)
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