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Sperava di partire dal primo minuto, sulla scia di quanto fatto nelle ultime partite. Si è dovuto accomodare in panchina, e chissà quanti pensieri negativi gli sono tornati in testa. Ma alla fine è sua la zampata decisiva, quella che ha scritto la parola fine su una partita che pareva destinata ai calci di rigore: Alexis Sanchez si è regalato il suo momento più alto da quando è all'Inter, confermando il suo ottimo periodo di forma. Come scrive il Corriere dello Sport, "All'ultimo respiro, la Maravilla del Niño. La sesta Supercoppa nerazzurra porta infatti la firma di Alexis Sanchez".
"Proprio lui, quello che solo un paio di mesi sembrava più fuori che dentro il pianeta nerazzurra. Sempre ammaccato, sempre acciaccato, mai in condizione. E soprattutto con 7 milioni di euro di ingaggio ad appesantire i conti di viale Liberazione. A gennaio, insomma, sembrava dovesse partire, invece che diventare l'uomo decisivo per il trionfo interista. [...] E, invece, ecco che al suo terzo anno milanese il cileno ha dato un senso compiuto alla sua avventura interista: non più semplice e saltuario comprimario, ma vero protagonista. Il premio di Mvp per la serata è una conseguenza naturale di quella zampata con cui ha regalato a Steven Zhang il suo secondo trofeo da presidente del club e una gioia irrefrenabile ai tifosi interisti presenti allo stadio, che Sanchez è andato idealmente ad abbracciare correndo verso la bandiera mentre agitava la maglietta che si era appena tolto".
"La verità è che Sanchez sta bene, veramente bene. Probabilmente come mai prima nei suoi 30 mesi in nerazzurro. Aveva chiuso il 2021 con 2 gol e un assist nelle ultime 3 gare. Ha cominciato il 2022 da titolare, contro la Lazio. E in quell'occasione ha pure fatto capire che le vacanze non gli avevano certo fatto perdere la condizione, anzi. Del resto, per caratteristiche è un giocatore unico nella rosa interista, qualità, fantasia e imprevedibilità, tutte nello stesso giocatore. Logico che si aspettasse di essere titolare".
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