Alla vigilia del derby di Supercoppa, Bobo Vieri ha parlato della gara in un'intervista al Corriere dello Sport. Per l'ex attaccante non c'è una squadra favorita: "Mi aspetto siano decisivi gli attaccanti, sono loro a dover fare gol. Anche perché tra Dzeko, Lautaro, Leao, Giroud e chi può entrare a gara in corso c’è soltanto l’imbarazzo della scelta".
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Supercoppa, Vieri: “Non vedo favoriti. Per Inzaghi c’è un buon segnale. Lukaku…”
Resterà ancora fuori Lukaku. Qual è la sua reale dimensione viste le differenze tra la prima e la seconda esperienza all’Inter?
—«Quest’anno praticamente non ha mai giocato. E mi viene difficile valutarlo o fare paragoni non avendolo quasi mai visto in campo. Nella vittoria contro il Napoli però Lukaku era ai box, ma l’Inter ha giocato ugualmente bene e questo è un buon segnale per Inzaghi. Significa che la squadra non dipende dal suo top player».
Quanto preoccupano, invece, gli ultimi passi falsi del Milan?
—«Stefano Pioli è un tecnico intelligente, avrà già proiettato la squadra sulle prossime sfide puntando sull’aspetto psicologico. Il gruppo è di valore, lo dimostra l’impresa che hanno fatto l’anno scorso in Serie A. Non è che se fai male per un paio di partite è tutto da buttare. I periodi negativi fanno parte del calcio, il problema reale è come viene percepito il rendimento all’esterno».
Inter favorita secondo gli allibratori. Condivide?
—«No, in queste partite e tra squadre di questo calibro si parte alla pari. La differenza la farà chi riuscirà a stare dietro al gioco, non ai singoli. Perché nel calcio se migliori il gioco, poi è più facile vincere le partite. Comunque vada sarà uno spettacolo, un derby di Milano con lo stadio pieno e tutto il mondo a guardarci».
Le tante assenze del Milan fino a che punto sono un’attenuante?
—«Non bisogna aggrapparsi agli infortuni perché tutte le big hanno pagato dazio. Penso a Vlahovic, Lukaku, Maignan, Osimhen, Dybala e via dicendo. Se hai un impianto collaudato e se hai lavorato bene nel costruire la squadra, riesci comunque a esprimere i valori reali. Quello del Milan rimane comunque un caso limite, visto il numero esagerato di infortunati».
(Corriere dello Sport)
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