Real Madrid, Barcellona e Juventus non si arrendono. I tre club stanno ancora coltivando l'idea della Superlega, come riporta il settimanale tedesco Der Spiegel e avrebbero ingaggiato consulenti dell'agenzia Flint per modificare il progetto e trovare il modo di convincere i tifosi della bontà e della necessità della rivoluzione che hanno in mente.
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Superlega, i tre club ci riprovano: ecco le modifiche per convincere i tifosi
Real Madrid, Barcellona e Juventus avrebbero ingaggiato consulenti dell'agenzia Flint per migliorare il progetto
I cardini del nuovo corso sarebbero due. Oltre a influenzare l'opinione dei politici, di giornalisti e corrispondenti, bisogna puntare a conquistare il cuore dei fan. In che modo? Cambiando l'idea originaria della Superlega. La soluzione, secondo Flint, è prevedere promozioni e retrocessioni da e per la Superlega. Ad esempio, si potrebbe pensare ad un torneo diviso in due: una Super League 1 e una Super League 2. Le retrocessioni permetterebbero di lasciare il posto a una società che, ogni anno, entrerebbe con una wild card.
Superlega, i tre club si affidano ad una società di consulenza
Nel dettaglio, le ipotesi sono riportate da Open: "Due categorie a cui accedere tramite una competizione Ue, come la Conference League. Dalla Superlega 1 alla 2 retrocederebbero tre squadre mentre ne verrebbero promosse 2 così da lasciare spazio a un terzo club a cui concedere una wild card in modo da poter eventualmente ripescare una big o far risalire un grande club. Il secondo: pur mantenendo la formula appena descritta, alla Superlega 2 si accederebbe qualificandosi dai campionati nazionali. Ogni anno la Superlega 2 verrebbe riformata con 17 promozioni da campionati europei e 3 retrocesse dalla Superlega 1.
Infine c’è anche un altro possibile scenario che sembra più simile alla Champions. Ovvero, alla Superlega 1 accederebbero 18 club dai campionati nazionali, più 2 promosse dalla Superlega 2. Ma, per accedere alla Superlega 1, non basterebbe arrivare, ad esempio, tra le prime tre squadre in Italia ma bisognerebbe calcolare il risultato degli ultimi cinque anni. Così i grandi club, anche in caso di flop della stagione, parteciperebbero lo stesso".
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