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Una lunga intervista, per proiettarsi al derby e confermare le voci e i sussurri della scorsa estate di mercato. Intervenuto ai microfoni di Tuttosport, Suso, attaccante del Milan, ha rivelato che nei mesi scorsi l'Inter lo aveva cercato e voleva sul serio provare a strapparlo ai rossoneri. Ecco le parole dell'attaccante spagnolo:
FORMA - "Sia fisicamente che mentalmente sto proprio bene. Sto segnando, sto servendo assist, la squadra ha raccolto diverse vittoria di fila e sono tornato in nazionale: è un periodo perfetto. I meriti di Gattuso? Molti, è una persona intensa, mi trovo bene con lui. Come sta vivendo l'attesa del derby? E’ sempre uguale, concentrato".
NUOVA PROPRIETA' - "Devo essere sincero: noi siamo sempre stati sereni. I problemi li hanno vissuti gli altri reparti della società. Con i cinesi c’è stata un po’ di confusione, ma penso più per questioni legali e di soldi: ogni giorno usciva che dovevano vendermi per il fair play finanziario... Con gli americani abbiamo ritrovato una società importante. Prima dei cinesi c’era Berlusconi che veniva, l’ho visto spesso, mentre Galliani era ogni giorno a Milanello".
RIFIUTO ALL'INTER - "Sì, c'era l’offerta dei nerazzurri e Mirabelli lo sapeva. Mi ha sorpreso quando ha detto pubblicamente che non sapeva niente, invece lo sapeva, avevamo parlato con lui di questo. Ma la mia intenzione era rimanere qua e sono contento di essere rimasto. Sì, mi hanno cercato due volte, anche nel 2017. Ma io non ho mai pensato di cambiare".
MERCATO - "Leggere che ti vogliono squadre come Real, Barcellona o Manchester City fa piacere, ma anche il Milan è una grande squadra. Nel mercato non si sa mai, ho sempre detto di essere felice in rossonero. Io in un altro club italiano? Dipende da come ci si separa: se non mi volessero più al Milan, sarebbe un discorso, ma personalmente non penso di voler andare in un’altra squadra italiana".
DERBY - "Favorita? L’Inter. Noi in questo tipo di gare dobbiamo cercare di rimanere calmi, senza avere paura o farci prendere dalla fretta. Se dovessimo segnare per primi, dovremmo rimanere compatti per non prendere gol. Il derby è come una partita a poker. Noi giochiamo bene, questo ce lo riconoscono in tanti, però è importante vincere. La partita vale 3 punti, ma un successo nel derby dà entusiasmo e fiducia".
(Fonte: Tuttosport)
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