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All. portieri Svizzera: “Sommer perfetto per Inzaghi. All’Inter c’è il migliore…”

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Patrick Foletti, preparatore dei portieri della nazionale svizzera, commenta il trasferimento di Sommer all'Inter

Dopo mesi difficili al Bayern Monaco, Yann Sommer, dopo una lunga trattativa, in estate è passato all'Inter. Il suo allenatore dei portieri in Nazionale, Patrick Foletti, dice che l'estate a Monaco è stata complicata per lo svizzero. "Il primo sms dopo il passaggio all'Inter l'ho scritto in italiano. E durante l'allenamento ho sentito che aveva già imparato alcune parolacce italiane. Ma per abitudine e tutto il resto in campo continuiamo a parlare in tedesco", dice Foletti in una lunga intervista a Blick.

"Yann ha molto talento nelle lingue, imparerà la nuova lingua molto velocemente anche senza il mio aiuto. Parla abbastanza bene anche lo spagnolo e il francese".


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Tre partite, zero gol subiti: da fuori, l'esordio di Sommer a Milano è stato un successo. Cosa dici?

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"Sono molto contento di come stanno andando le cose. È chiaramente il numero 1 per tutti i dirigenti dell'Inter e questa sicurezza non è da sottovalutare. Yann rientra perfettamente nell'idea di come Simone Inzaghi vuole che giochi. E non ultimo, all'Inter è sotto l'ala protettrice del miglior allenatore dei portieri del mondo, Gianluca Spinelli. Con lui Yann può ancora fare un passo avanti a 34 anni. Sicuramente ci saranno degli aggiustamenti in ambito tattico e tecnico. E all'Inter il lavoro è estremamente minuzioso, Inzaghi concede raramente ferie ai suoi giocatori e pretende alta intensità in allenamento. Dopo otto anni in Germania ci sono molte novità interessanti per Yann".

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Il Bayern Monaco?

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"Mettiamola così: il calcio non ha memoria. È stato scritto e detto tanto, ma il passato non mi interessa. Una cosa è chiara: per Yann i sei mesi sono stati un'esperienza importante per continuare a crescere. Da questo punto di vista, sono anche felice che abbia vissuto questa esperienza. Anche se non sempre tutto è stato bello.

Il trattamento riservatogli è stato giusto?

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"Come allenatore dei portieri della nazionale svizzera avrei sicuramente voluto più sostegno per Yann. Il punto è: avrebbe potuto fare meglio in quella situazione? Dubito che molti giocatori ne sarebbero usciti indenni da queste circostanze. Yann ha riportato lividi e ha barcollato, ma non è caduto. Rispetto a tutto questo trambusto, le sue prestazioni sono state eccezionali".

Sei vicino a Sommer anche a livello personale: quanto lo hanno toccato le critiche?

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"Ha sofferto, il che è del tutto normale. A 34 anni si è trovato in difficoltà per la prima volta nella sua carriera, dopo che le cose erano sempre andate bene. Ma grazie alla sua forza mentale è riuscito a reagire bene. Fondamentalmente, il portiere principale della nazionale deve giocare regolarmente nel proprio club".

Per quanto tempo sarà il numero 1 della Nazionale?

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"Nessuna idea. Né Yann né io lo decidiamo, ma Madre Natura. Se a un certo punto ci sarà bisogno di cambiare, in porta ci sarà qualcun altro".

(Blick)

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