Inter-Cina, stretta finale. Ieri mattina è sbarcata a Milano una folta delegazione del Suning Commerce Group, azienda cinese interessata a una quota di minoranza dell'Inter. Capeggiata dal boss Zhang Jindong, la delegazione del SCG (una ventina di persone) ha incontrato il presidente Erick Thohir nei pressi di un albergo vicino alla stazione Centrale. L'intenzione di Thohir è quella di inserire il SCG con una quota di minoranza al 20% che frutterebbe al club nerazzurro circa 60 milioni di euro, soldi fondamentali per affrontare la prossima stagione, non solo sul fronte del mercato. Thohir per consegnare ai cinesi il 20% dell'Inter abbasserebbe la sua quota dal 70% al 56% e pretenderebbe un calo equivalente da parte di Moratti (dal 29,5% al 23,5%). L'ex patron, finora, non è sembrato d'accordo e anche ieri mattina ha dribblato l'argomento: «Vendere le mie quote? Non ne abbiamo parlato - ha spiegato -.La questione, però, come riportato da Tuttosport, è centrale. Se Moratti accetterà, le firme del contratto potrebbero arrivare in breve tempo, ma se l'ex numero uno non volesse abbassare la sua quota, Thohir potrebbe trasformare in versamento in conto capitale una parte del finanziamento fatto finora sotto forma di prestito (oltre 100 milioni). Così facendo, però, Thohir alzerebbe il suo 70%, abbassando quello del socio per poi girare una parte delle sue quote al gruppo cinese, mantenendo comunque la maggioranza: di fatto, però, si andrebbe a uno scontro con Moratti.
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Thohir-cinesi, si rischia lo scontro con Moratti. E’ questione di quote
Il probabile ingresso dei cinesi del Suning in società scombussolerebbe l'equilibrio trovato da Thohir e Moratti in questi anni. Le quote andrebbero ripartite: da qui un possibile scontro tra l'indonesiano e l'ex presidente
(Fonte: TuttoSport)
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