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THOHIR: “Io lontano? Ci pensa Mao. Ho 100 giorni per capire e il 28 novembre…”

Riccardo Fusato

Ecco un altro spunto dell’esclusiva di Thohir alla Gazzetta dello Sport: “Difficile fare il presidente da Giacarta? Ne ho parlato con Mao(Angelomario Moratti, ndr), credo che una partnership sia fondamentale: io non posso essere a...

Ecco un altro spunto dell'esclusiva di Thohir alla Gazzetta dello Sport: "Difficile fare il presidente da Giacarta? Ne ho parlato con Mao(Angelomario Moratti, ndr), credo che una partnership sia fondamentale: io non posso essere a Milano ogni giorno, ma ora la mia vita è legata all’Inter. Comunque, a proposito di pensieri ed azioni, si può comunicare in mille modi: anche con i giocatori posso parlare via mail o telefono, e poi quando sarò a Milano guardarli negli occhi. E magari faremo anche una gita di gruppo a Bali: è una bellissima isola. Come voglio cambiare l'Inter? Dal nostro primo incontro ho detto a Moratti, che ha fatto un grande lavoro, che non venivo per sostituirlo, ma piuttosto per lavorare insieme, per aiutarlo. E’ giusto guardare la realtà: il calcio è un business enorme e diventa dura competere con club che hanno ricavi per 500-600 milioni l’anno se tu ne incassi 140. Può capitare che una volta non vinca il più ricco, e proprio questo è il bello dello sport, ma alla lunga prevale il più ricco. Io voglio un club sano, ancor prima che vincente: è per questo che lavoriamo senza sosta da venerdì, con incontri dalla mattina alla sera. Ho poco tempo, giovedì mattina riparto, ma prima voglio capire cosa succede. Sarebbe sbagliato andare da questo o quel dirigente dicendo che sbaglia: prima voglio mettere a fuoco ogni cosa, ascoltare dove sono i problemi. Abbiamo davanti un piano di cento giorni, tre mesi per capire come agire, ma proprio per questo è importante che io capisca in questi giorni cosa è stato sbagliato e cosa è fatto bene. Tornerò dal 28 novembre al 2 dicembre: dopo tutti questi incontri dovrò controllare che i dirigenti abbiano recepito il messaggio e iniziato a lavorare, dovrò verificare che tutto fili liscio tra chi c’era già e i nuovi arrivati, perché poi a gennaio bisognerà fare sul serio. Il 29 ho invitato il mio partner americano Jason Levien: qualcuno ha scritto erroneamente che sarebbe stato mio socio all’Inter, ma voglio comunque che conosca i Moratti per condividere le rispettive esperienze"