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Thohir: “Mazzarri? Mi piace la sua faccia da battaglia. A De Laurentiis dico…”

Riccardo Fusato

E’ un fiume in piena, il presidente Thohir, nella sua intervista alla Gazzetta dello Sport. Ecco un estratto: “Bo­ling­bro­ke. Es­sen­do una sorta di am­mi­ni­stra­to­re de­le­ga­to, vivrà  a Mi­la­no ge­sten­do il...

E' un fiume in piena, il presidente Thohir, nella sua intervista alla Gazzetta dello Sport. Ecco un estratto: "Bo­ling­bro­ke. Es­sen­do una sorta di am­mi­ni­stra­to­re de­le­ga­to, vivrà  a Mi­la­no ge­sten­do il club gior­no per gior­no, aiu­tan­do me e Mo­rat­ti. Poi è chia­ro che ci sono Fas­so­ne, Ricci e tutti gli altri».

Tor­nia­mo al campo. Cosa le ha detto il match di sa­ba­to con­tro il Real Ma­drid?«Mi è pia­ciu­ta l'in­ten­sità , la vo­glia di lot­ta­re. Anche dopo il gol di Bale nello sguar­do dei gio­ca­to­ri non ho visto pa­ni­co, ma de­ter­mi­na­zio­ne a ri­me­dia­re. Anche se aves­si­mo perso 4-0, è im­por­tan­te avere sem­pre que­sta ca­pa­cità  di es­se­re squa­dra. Per fare una gran­de sta­gio­ne serve che ogni com­po­nen­te vada al mas­si­mo. Sarà  fon­da­men­ta­le anche il la­vo­ro alla Pi­ne­ti­na. Negli al­le­na­men­ti ma pure in spo­glia­to­io, dove non vo­glio che si crei­no clan o grup­pi».

I ti­fo­si te­mo­no che vi­ven­do dall'altra parte del mondo lei non rie­sca a stare vi­ci­no alla squa­dra.«Verrò una volta al mese, ma non più tre al mese come l'anno scor­so (ride, ndr.). Non vedo il DC Uni­ted da mesi, sono loro quel­li che ri­schio di tra­scu­ra­re. In fondo ho due "figli"... E in que­sto senso è im­por­tan­te avere di­ri­gen­ti di cui fi­dar­si cie­ca­men­te, che pos­sa­no pren­de­re qual­che de­ci­sio­ne in modo au­to­no­mo».

Ha par­la­to con la squa­dra?«Ho visto i ra­gaz­zi do­me­ni­ca all'al­le­na­men­to, do­ve­vo ve­der­li a cena lunedì ma si sono al­le­na­ti fino a tardi. Li sa­lu­terò prima della gara col Man­che­ster Uni­ted».

Ha par­la­to con Maz­zar­ri? Lo ha tro­va­to più ri­las­sa­to dopo il rin­no­vo del con­trat­to?«Lunedì era­va­mo in pull­man in­sie­me e lo pren­de­vo in giro. Mi piace la sua ca­ri­ca in par­ti­ta e ve­den­do­lo sor­ri­de­re spes­so gli ho detto che ero pre­oc­cu­pa­to perché se lui sor­ri­de la squa­dra si ri­las­sa. Scher­za­vo, ov­via­men­te, ma dav­ve­ro vor­rei che il grup­po aves­se la stes­sa fac­cia da bat­ta­glia che ha Maz­zar­ri. Uno che non si ri­las­serà  mai del tutto, cerca sem­pre il me­glio. E' parte del suo ca­rat­te­re».

Avete anche par­la­to di di­fe­sa e tre o a quat­tro?«Certo, le uti­liz­ze­re­mo en­tram­be. Ma di certo non c'è una for­mu­la vin­cen­te».

Di Maz­zar­ri con­ti­nua a par­la­re De Lau­ren­tiis. Visto che lei porta ri­spet­to per gli altri club, cosa ha da dire al pre­si­den­te del Na­po­li?«Al­cu­ni mesi fa c'era stato un at­tac­co della Juve ed è stato giu­sto ri­spon­de­re a tono. In­fat­ti poi ab­bia­mo chia­ri­to. I miei rap­por­ti con De Lau­ren­tiis sono ot­ti­mi, ma se con­ti­nua a pun­zec­chia­re il no­stro al­le­na­to­re vuol dire che avre­mo una ri­va­lità  in più. Di­cia­mo un derby in più. Che non è poi un male, visto che ci sono sol­tan­to due sfide all'anno con­tro il Milan».

Si par­la­va di top player. Può es­ser­lo Vidic?«Ri­pe­to che spero lo di­ven­ti­no Ko­va­cic e Icar­di. Ne­ma­n­ja è un lea­der, così come Her­na­nes e altri gio­ca­to­ri esper­ti che pos­so­no far cre­sce­re i com­pa­gni. Il match con­tro il Real ha con­fer­ma­to che Vidic è un con­dot­tie­ro».

Che im­pres­sio­ne le hanno fatto gli altri nuovi?«Dodò è dav­ve­ro ec­ci­tan­te, fa gio­ca­te che ac­cen­do­no la folla. M'Vila ha bi­so­gno di un po' di tempo. E quan­do par­lerà  non sol­tan­to fran­ce­se potrà  in­se­rir­si più in fret­ta».

Sarà  la prima vera Inter di Tho­hir, ma anche la prima senza ar­gen­ti­ni. Come mai non avete rin­no­va­to con Cam­bias­so?«Detto che ci sono an­co­ra tanti ar­gen­ti­ni e Za­net­ti è vi­ce­pre­si­den­te, era una que­stio­ne di età  media, visto che ab­bia­mo già  qual­cu­no oltre i 30 anni e altri molto vi­ci­ni. Anche per que­sto ab­bia­mo preso gente come Dodò e M'Vila, che hanno meno dei 26,5 anni di media che ci pro­po­nia­mo come obiet­ti­vo. Poi perché ri­te­ne­va­mo che so­prat­tut­to in quel­la po­si­zio­ne ser­vis­se gente gio­va­ne su cui co­strui­re un pro­get­to tat­ti­co. Vo­glia­mo un grup­po base che stia in­sie­me per i pros­si­mi tre anni. Non po­te­va­mo ri­tar­da­re il cam­bia­men­to».

Za­net­ti sarà  un vi­ce­pre­si­den­te con quali de­le­ghe?«Gli ho par­la­to, spero non si sia an­no­ia­to trop­po ad ascol­ta­re du­ran­te il ver­ti­ce di lunedì. Gli ho detto che per ora im­pa­ri il me­stie­re e l'in­gle­se, lui co­no­sce tutte le com­po­nen­ti del club e le di­na­mi­che. Così ora Ja­vier può ca­pi­re me­glio dove es­se­re più utile. Anche l'in­gres­so di An­ge­lo­ma­rio Mo­rat­ti nel Con­si­glio di Lega te­sti­mo­nia che ognu­no la­vo­ra in varie di­re­zio­ni».

Ci con­fer­ma che nella pros­si­ma esta­te la squa­dra andrà  in tournée in Asia?«Sì, anche se non tutte le ami­che­vo­li sono fis­sa­te. Ma una in Cina e una nel su­de­st asia­ti­co le gio­che­re­mo di si­cu­ro. E tor­ne­re­mo si­cu­ra­men­te negli Stati Uniti, altro mer­ca­to stra­te­gi­co».