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Inter, Thuram l’apriscatole della Juve. “Un’immagine rimarrà nella memoria di San Siro”

Andrea Della Sala Redattore 
Non ha trovato il go, ma il francese con la sua pressione ha indotto Gatti all'errore. Sempre pericoloso, spina nel fianco

Non è stato il gol di Thuram a decidere la gara, ma il contributo del francese sì. Ha indotto Gatti all'errore, ha dato sempre la dimostrazione di poter far male ai bianconeri. Letteralmente una spina nel fianco della Juve. Sarà contento papà Lilian, ieri in tribuna.

"Anche se sul tabellone di San Siro compaiono le 6 lettere del suo cognome e tutti i compagni gli ballonzolano attorno. Non è stato Marcus Thuram a spedire in rete la palla-scudetto che ha fatto cadere il muro della Signora. Ma anche se sugli almanacchi ci sarà per sempre scritto “autogol di Gatti”, nella mente e del cuore di ogni interista questo golletto sporco, ma prezioso come l’oro, l’ha segnato in qualche modo lui, il 9 col sorriso che ha travolto l’Inter con il suo buon umore. Nella preparazione del match Thuram era l’apriscatole della Juve, l’uomo chiamato a pungere i centrali rivali, magari allontanarli dall’area, per permettere al gemello Lautaro di scatenarsi nella zona più calda. Lo ha fatto solo in parte, ma la potenza dello scatto è una dote che è impressa nel suo Dna, e che nelle due gare di questa stagione ha visto da vicino anche l’eterna rivale della sua Inter", scrive La Gazzetta dello Sport.

"In tribuna c’era papà Lilian arrivato dalla Francia per l’occasione e in campo la squadra del padre, che era pure la sua quando da bambino cresceva a Torino. Stretto tra i ricordi e le aspettative, Marcus non ha giocato la migliore partita della vita, anzi, ma alla fine è stato comunque decisivo per il modo in cui si è fiondato su quel pallone finito in qualche modo dentro alla porta di Szczesny. L’immagine di lui festante ma fermo, quasi in estasi, rimarrà nella memoria di San Siro, molto più degli errori e dei gol sbagliati in una partita vissuta tra molti alti e bassi. Poco male, alla fine pure il grande Lilian, di solito esigentissimo col figliolo, era lassù in tribuna autorità a spellarsi le mani mentre Marcus saltava sotto alla Curva nord", aggiunge il quotidiano.

 

 



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