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Thuram, ‘cura Inzaghi’ e partner Lautaro: così ha stupito tutti (anche l’Inter)

Come Marcus Thuram si è preso l’Inter: stupendo tutti, all’interno di Appiano Gentile e all’esterno soprattutto

Come Marcus Thuram si è preso l’Inter. Stupendo tutti, all’interno di Appiano Gentile e all’esterno. Ormai è una certezza, in pochi mesi Romelu Lukaku è diventato un lontano ricordi per tutti. Così il Corriere dello Sport si è soffermato sulla prima parte di stagione dell’attaccante francese.

Bomber in costruzione, uomo-assist e pure procacciatore di rigori. Le qualità di Thuram sembrano non finire mai. E, probabilmente, nemmeno l’Inter si aspettava di aver ingaggiato un giocatore così decisivo. O meglio, forse non si aspettava che lo fosse in questa misura, già dopo pochi mesi in nerazzurro. Ad ogni modo, il francese ha messo il suo zampino anche nel rocambolesco 3-3 strappato in casa del Benfica. Partito in panchina, infatti, per poi entrare a metà ripresa con la squadra nerazzurra che aveva già recuperato 2 gol, con il primo pallone toccato ha subito puntato l’area e Otamendi. E, con il suo classico gioco di gambe e finte lo ha costretto al fallo. Vero che poi ci ha pensato Sanchez a trasformare il penalty. Ma il grosso del lavoro, comunque, lo aveva fatto Thuram. 

Così Thuram si è preso l'Inter

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Come premesso, non è stata la prima volta. Quello di Lisbona, infatti, è stato il quarto rigore stagionale conquistato dall’ex-Moenchengladbach. Ha cominciato presto, già alla terza giornata con la Fiorentina, per il terzo dei 4 gol segnati dai nerazzurri. Si è ripetuto a Salerno, in occasione di un altro 4-0, proseguendo poi con il Frosinone per il raddoppio che ha chiuso la sfida. Difficile sostenere che sia un caso. Piuttosto, è la conseguenza delle caratteristiche del numero 9 interista. Nato esterno offensivo, per poi evolvere (solo dalla scorsa stagione) in punta vera e propria, Thuram non è solo veloce e potente: è tecnico, tratta il pallone con assoluta padronanza e non ha alcun timore nel puntare l’uomo, anzi grazie a una straordinaria scelta di tempo anticipa il tocco, inducendo l’avversario al fallo.  

I numeri

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Resta il fatto che Thuram non aveva questa fiducia quando ha cominciato la sua avventura nerazzurra. Dopo gli stenti in amichevole, appena sono cominciate le gare vere, ha cominciato a esibire i suoi colpi. Ma la confidenza nei suoi mezzi che esibisce adesso non si vedeva. In pochi mesi di calcio italiano e di “cura Inzaghi”, dunque, è nettamente cresciuto. Addirittura i suoi numeri non sono così distanti da quelli di Lautaro, con cui, peraltro, è nata un’intesa speciale. Il Toro, infatti, è una macchina da gol con i suoi 15 centri in 18 uscite. A cui vanno aggiunti un rigore procurato e un assist. Il totale fa 17, sulla produzione complessiva della squadra nerazzurra di 38 reti, ovvero il 45%. Beh, Thuram non è così distante. Il suo bottino, infatti, consiste in 5 sigilli, 4 penalty guadagnati e addirittura 6 assist: significa che ha preso parte complessivamente a 15 gol, ovvero il 39% sul totale. Esiste un'altra coppia di attaccanti altrettanto decisiva? Forse no, viene da dire. Quel che è certo e che Inzaghi non solo se li sta godendo, ma li sta mettendo nelle migliori condizioni per sfruttarne doti e caratteristiche. Impossibile anche dimenticare che Marotta e Ausilio sono riusciti a ingaggiare Thuram da svincolato, bruciando la concorrenza di Psg e Milan. Vero che gli è stato garantito un ingaggio da top (5,5 milioni), insieme a ricche commissioni per i suoi rappresentanti (8), ma visto come sta andando, sono soldi spesi bene…”, si legge.



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