Francesco Toldo, ex portiere dell'Inter, si è espresso ai microfoni della Gazzetta dello Sport sul dualismo Handanovic-Onana che riguarderà la prossima stagione dell'Inter. Queste le sue considerazioni: «Non mi permetto di dare consigli. Conosco poco Onana e la situazione all’interno dello spogliatoio. La parola chiave però è ‘correttezza’».
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Toldo: “Inter, come gestire Handanovic e Onana? C’è una parola chiave”
Correttezza da parte del tecnico o dei due portieri?
«Di mezzo c’è il bene della squadra. Samir e André devono aiutarsi a vicenda, l’allenatore farà le sue valutazioni e le comunicherà agli interessati. Adoro Mourinho perché parla chiaro e in faccia. Mancini, quando iniziò a preferirmi Julio Cesar, lo fu molto meno. Non dimentichiamoci che le vittorie arrivano se hai uomini veri, ancor prima che calciatori. Pensi a un Cruz, che avrebbe potuto fare il titolare ovunque e invece si è sacrificato per l’Inter».
Chi pensa che sarà titolare a inizio stagione tra Handanovic e Onana?
«La storia parla chiaro. Il numero uno è Samir, ma durante una stagione che sarà lunga e anomala causa Mondiale invernale bisognerà trovare i momenti giusti per inserire Onana. Anche nella prospettiva di averlo titolare l’annata successiva».
A proposito di momenti giusti, cosa pensa della gestione di Radu nell’ultima stagione?
«Non mi è piaciuta. A prescindere dalle premesse, un portiere giovane non può giocare così poco».
Crede che il famoso errore di Bologna fosse figlio di un’unica presenza precedente, in Coppa Italia contro l’Empoli?
«Questo non è dimostrabile. Come successo a Julio Cesar e a me quando sono stato chiamato in causa all’improvviso ho fatto bene. Penso all’Europeo 2000, quando Buffon si infortunò poco prima del via, ma anche all’Europeo Under 21 del 1994, vinto alla grande dopo che Maldini all’ultimo mi preferì a Visi».
Onana accetterà un eventuale ruolo da dodicesimo?
«Ripeto, lo conosco troppo poco per giudicare. Dovrà stare sempre pronto mentalmente. E tutti, a partire da Handanovic, dai compagni e dal pubblico che a San Siro si sente parecchio, dovranno sostenerlo quando commetterà qualche errore, come succede a tutti».
In conclusione, con lo sloveno e il camerunese Inzaghi può stare tranquillo?
«A prescindere da come si risolverà il dualismo, di certo con quei due l’Inter è in buone mani».
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