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Intervenuto a Sky Sport, l'ex portiere dell'Inter Francesco Toldo ha parlato del suo passato in nerazzurro, del momento e di tanti passaggi della sua carriera:
DERBY - "Semifinale di Champions, derby era partita sentitissima. Uno dei derby memorabili, sono uscito con un ginocchio rotto per colpa di Shevchenko. Io non ne ho vinti parecchi di derby, ricordo un gol di Kakà e uno di Seedorf".
RIPRESA - "I calciatori dovranno abituarsi allo stadio vuoto e ai tifosi a casa. Sono contrario a riprendere il campionato; con tutto questo parlare di Covid, il calcio viene sicuramente dopo. Ci sono altre priorità. Rispettiamo le gerarchie economiche, i campionati dovranno essere finiti. Bisogna finirlo bene".
PARATA - "La parata più grande è stato il gol fatto alla Juventus, all'ultimo minuto. Grazie alla complicità di Vieri sono riuscito a far gol e a pareggiare. È stata la parata più simpatica. Quel gol è mio, lo avevo dichiarato a Cuper dicendo che sarei salito in caso di sconfitta. Bobo dice di averla toccata, ma non è vero. Il contesto era importante, all'ultimo minuto a San Siro con la Juve. La parata su Kanu a Wembley è stata una delle più straordinarie. Da due metri cercò di metterla all'incrocio, ma sono riuscito a toccarla e mandarla fuori".
MILAN - "Sono andato a fare esperienza al Verona, ma ero di proprietà del Milan. Rossi aveva chiuso la porta a chiunque, non avevo voglia di fargli guerra. Alla Fiorentina anni stupendi, il Milan mi ha trasferito alla Fiorentina e poi l'Inter mi ha comprato".
EUROPEI - "Il migliore del 2000? Direi Totti, era giovane e spavaldo e faceva grandi giocate. C'erano tanti ottimi giocatori, Davids, Seedorf con l'Olanda. Con la Francia Trezeguet. Piacevole rivedere le immagini dei rigori con l'Olanda. Ero in un momento fantastico della mia vita e della mia carriera. La sera prima mi ero immaginato che saremmo andati ai rigori e avrei fatto strage. Sei rigori hanno fatto solo un gol ed è stato bellissimo. Sembrava quasi scritto che dovessero andare loro in finale. Nel calcio vince l'umiltà".
RIMPIANTI - "Dura da digerire la finale dell'Europeo con la Francia. Eravamo in difficoltà fisica. Un grosso rimpianto. Gli atleti quando arrivano secondi o terzi sono contenti, non vedo una distruzione e una tristezza incredibile negli altri sport. Nel calcio o arrivi primo o sei un asino. Vorrei rigiocare quella finale con la Francia".
ALLENATORE - "È stato divertentissimo, ho fatto 3 anni nel settore giovanile della Nazionale. È bello stare coi ragazzi, ma non riesco a stare in ritiro perché ne va della vita familiare. In futuro, mi proporrò o allenerò una squadra di bambini".
GIOCATORI - "Ronaldo era superiore a tutti, mi spiace per l'infortunio. Cito Ibrahimovic e anche Batistuta che era un trascinatore. Ma anche Del Piero, Totti e Montella che facevano minimo 20 gol a stagione".
HANDANOVIC - "Donnarumma come prestanza fisica ricorda me. Handanovic forse come modo di porsi. Meret invece mi ricorda Marchegiani. Erede di Handanovic? Non rispondo, c'è ancora lui. È giovane, è il migliore al mondo, non perde un colpo, ha tenuto la squadra nonostante le mille vicissitudini e i cambi societari. L'Inter quando penserà al dopo Handanovic ci metterà pochissimo a prenderlo".
MOURINHO - "Mi ha segnato più di tutti Mourinho. Da giovane invece dico Camporelli, se passi i suoi allenamenti diventi un portiere. L'allenatore si appoggia al portiere e trova in lui un alleato nello spogliatoio. Mourinho ha trattato tutti allo stesso modo, chi ha giocato una partita, chi era titolare e anche i magazzinieri e per questo aveva il rispetto di tutti".
INTER - "L'Inter è in gran ripresa e si sta riprendendo il posto che merita e spero di trovarla sempre in alto. Sono legato ai colori nerazzurri che amo davvero".
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