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La tourneé Usa, per Erick Thohir, è importante. Ma non così importante come la qualificazione alla prossima Europa League. Lo ha spiegato oggi nel dettaglio Marco Fassone ("E' evidente che nell'ultimo mese, il presidente ha posto come traguardo quello del ritorno in Europa l'anno prossimo perché sarebbe problematico stare fuori dall'Europa per due anni di fila per tutto il lavoro che stiamo facendo, anche sulla parte economica e finanziaria"), lo ha ribadito anche Fredy Guarin nel corso dell'intervista a Inter Channel.
Se l'Inter arrivasse sesta, però, la tourneé negli Stati Uniti salterebbe per un problema di date: i nerazzurri, infatti, dovrebbero giocare il turno preliminare di Europa League tra la fine di luglio e l'inizio di agosto, proprio in concomitanza con la tourneé a stelle e strisce. Un problema che l'Inter condivide con il Milan ma anche con il Manchester United, per la preoccupazione degli organizzatori, che hanno già iniziato la prevendita dei biglietti e che poco gradirebbero dover cambiare la rosa delle squadre partecipanti a torneo già annunciato da tempo.
Per questo, proprio il Manchester United sta pensando ad uno stratagemma per conciliare eventualmente i due appuntamenti. L'idea sarebbe quella di mandare negli Usa solo una parte della rosa, con l'innesto di molti giovani, mantenendo il resto della squadra in Europa per il preliminare. Ma quanto sarebbe allettante per gli organizzatori della International Champions Cup avere una squadra dimezzata?
In questo momento, secondo quanto trapela proprio dall'ICC, nessuna decisione è stata presa, in un senso o nell'altro. Si attenderà la fine della stagione, sperando che non ci siano sovrapposizioni e che le squadre partecipanti riescano ad evitare lo spauracchio del sesto posto.
Considerando però l'investimento (2,5 milioni nel caso dell'Inter) è difficile ipotizzare che i nerazzurri possano partecipare con una rosa dimezzata all'evento che si chiuderà con le finali del 4 agosto a Miami. Più facile che l'Inter decida di abdicare, con rammarico.
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