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Trap: “Inter può vincere. Mancio non è certo cretino, 2 fanno la differenza”

Riccardo Fusato

Giovanni Trapattoni, ex allenatore dell’Inter, ha parlato ai microfoni di Tuttosport per commentare il momento dell’Inter. Ecco il suo pensiero: Se mi aspettavo un avvio del genere da parte dell’Inter? Penso che l’Inter non...

Giovanni Trapattoni, ex allenatore dell'Inter, ha parlato ai microfoni di Tuttosport per commentare il momento dell'Inter. Ecco il suo pensiero:

Se mi aspettavo un avvio del genere da parte dell'Inter?Penso che l'Inter non sia una sorpresa, anzi. Ovviamente in pochi pensavamo a una partenza sprint, ma Mancini ha a disposizione una rosa interessante con elementi forti fisicamente, ma anche tecnici. La squadra sta prendendo coscienza dei propri mezzi, sta acquisendo entusiasmo partita dopo partita e può sicuramente crescere ancora. Certo, la nostra serie A è lunga e difficile, ma non è mai facile iniziare così».

La dimostrazione sta nei risultati delle dirette rivali?La gente spesso fa uno più uno senza andare a profondo della questione. A inizio stagione le squadre svolgono delle preparazioni differenti, c'è chi deve preparare le coppe europee, chi ha molti giocatori che fra agosto e la sosta di settembre hanno interrotto i lavori per raggiungere le proprie nazionali, chi vuole partire forte o mettere energia nelle gambe. Solitamente un calendario sulla carta semplice può nascondere insidie, perché le cosiddette piccole a inizio campionato non si fanno trovare impreparate e corrono a mille. E' facile dire che l'Inter tolto il derby ha avuto un buon calendario, ma vincere domenica a Verona col Chievo non era una passeggiata».

L'Inter ha ridotto il gap con Juventus e Roma? Penso di sì, questa squadra ha mentalità vincente e può puntare in alto».

Fino allo scudetto?Perché no e poi l'appetito vien mangiando e questa Inter sta costruendo qualcosa di importante. Certo, la Juve è la Juve e ha la pelle dura, tornerà su. La Roma gioca bene, anche il Milan non mi dispiace, ma poi capitano delle partite in cui fanno fatica e perdono punti. Comunque la serie A è il campionato più incerto di tutta Europa, in Spagna, Francia o Germania si sa già chi vincerà il titolo».

Questa Inter le ricorda qualche squadra del passato?La sua Inter dello scudetto '88-89 o il Milan di Capello che a inizio '93-94 vinceva spesso 1-0? Sono epoche diverse, ma questa è un'Inter che può arrivare fino in fondo».

Quanti meriti ha Mancini? Molti, ma Roberto è un tecnico di esperienza, non un cretino o l'ultimo arrivato. E' un ottimo allenatore e le difficoltà che ha avuto l'anno scorso si stanno rivelando un punto di forza in questa. E' arrivato a stagione in corso, ha provato i giocatori in ruoli diversi per vedere come potevano rendere. Si è fatto un'idea della rosa e ha chiesto poi i rinforzi nei punti giusti. Mancini non è uno sprovveduto, ha navigato in Europa e ha allargato le proprie conoscenze».

Si dice: Mancini è bravo a farsi comprare i giocatori?Vero, di sicuro vanno però fatti i complimenti alla dirigenza dell'Inter: ha centrato gli obiettivi che si era prefissata e preso dei giocatori che mancavano».

C'è qualcuno che la incuriosisce più di altri?Kondogbia e Perisic. Hanno qualità, forza fisica, personalità: ancora non sono al top, ma si vede che faranno la differenza».

Oggi stanno risplendendo Medel e Felipe Melo: la forza fisica dell'Inter è un segreto della mini fuga della squadra di Mancini?In Italia, più che in altri campionati europei, la fisicità fa la differenza. La tecnica serve, e l'Inter ha calciatori in grado di risolvere la partita con una giocata, ma soprattutto all'inizio della stagione, quando una squadra deve trovare la quadratura migliore, avere gente di forza e potenza aiuta. Pensate alla mia Juventus, dove c'era Furino, o a Gattuso nel Milan: sono giocatori fondamentali, hanno caratteristiche agonistiche uniche e una mentalità vincente che rende più forte la parete che sorregge i compagni».

Ha parlato di giocatori che possono risolvere la partita: le piace Jovetic?E’ un giocatore di qualità internazionale, imprevedibile e spregiudicato. Punta la porta, ma sa anche giocare per i compagni. E’ uno che farà la differenza, non solo nell’Inter, ma in tutto il campionato"