Direttamente dal suo blog de Il Sole24Ore, Marco Bellinazzo ha analizzato, grazie all'intervento di Andrea Traverso, capo del FPF, il bilancio fatto dall'Uefa a Nyon nel corso di una tavola rotonda per studiare gli effetti delle norme finanziare dell'ultimo quinquennio. Le perdite dei club europei, sono state a fine 2015 di 323 mln di euro. Un dato positivo se confrontato al 2011, quando i debiti ammontavano a 1.67 mld di euro. Positivo anche il bilancio sui pagamenti ritardati (stipendi, indennizzi dei trasferimenti, somme dovute al fisco) che dai 57 mln di euro del 2011, sono scesi fino a 5,6 mln nel 2015.
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Traverso (capo FPF) apre a Suning: “Debiti Inter caleranno. Possono comprare tanto se…”
Roma e Inter hanno sottoscritto un settlement agreement con l'UEFA per smaltire i debiti del FPF
Gli introiti sono passati dagli 11,7 mld del 2009 ai 16,8 mld del 2015. Il campionato più ricco è quello inglese (4,4 miliardi), davanti al tedesco (2,4 miliardi) e all'italiano (1,9 miliardi). La Serie A però è anche il campionato che ha fatto registrare maggiori perdite: 290 mln di euro. La situazione relativa all'Italia però, dovrebbe migliorarsi rapidamente: "Le perdite sono dovute in gran parte a qualche club – spiega Andrea Traverso, capo de club licencing e financial fair play - E due hanno già sottoscritto un accordo con l’Uefa relativo al fair-play finanziario, quindi l’indebitamento globale dovrebbe scendere nei prossimi anni”. Le due squadre in questione sono Roma e Inter. Con giallorossi e nerazzurri, sono 14 gli altri club che hanno firmato questo tipo di accordo (tra cui City, PSG, Monaco e Zenit): ”Questi club sono monitorati ogni tre o sei mesi dall’Uefa ed al termine dell’accordo debbono presentare conti in ordine. In linea di massima – aggiunge il dirigente Uefa – un club può anche subire un forte disavanzo un anno, se quello successive presenta un importante utile. E può sostenere perdite sul mercato a condizione di aumentare sensibilmente gli introiti”.
I club inoltre, hanno anche la possibilità di richiedere un accordio volontario: ”Il vantaggio è che il club in questione non incorrerebbe in sanzioni finanziarie come nel caso del settlement Agreement. L’accordo volontario può essere richiesto da un club in perdita finanziaria, anche se non qualificato nelle coppe europee ma che prevede di parteciparvi in futuro, e che, per esempio in caso di cambio di proprietà, prevede forti investimenti in una stagione. In questo caso il proprietario deve fornire solide garanzie per coprire l’ammontare del disavanzo e comunque, nei tre anni successivi, impegnarsi a rientrare nelle norme del fair-play finanziario. Fino ad ora – precisa tuttavia Traverso – nessuna società ha ancora avuto ricorso ad un accordo volontario.”
Il FPF però, non ha ancora permesso di ridurre il gap tra i club della Top 10 e il resto. In testa resta il Real Madrid con 578 mln di fatturato, davanti al Barcellona (561) e Manchester United (521). Sono quattro le società italiane che figurano nella top 20 la Juventus (con 325 milioni), il Milan (219milioni), la Roma (181) e l’Inter (170). "L’Uefa non puo’ far granché contro questa tendenza – ammette Traverso – dovuta all’attrattività commerciale di alcuni club, sempre piu’ importante in un mercato globalizzato”
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