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Dalbert avrà altri 15 giorni per prendere più automatico il passaggio dall'attenzione richiesta nella fase difensiva alle accelerazioni che il brasiliano dovrà garantire in proiezione offensiva. Perché se è vero che Dalbert ha detto no a qualsiasi destinazione gli venisse proposta proprio perché voleva conquistare la nazionale con l' Inter, è altrettanto vero che, per convincere Tite a chiamarlo, dovrà dimostrare ancora molto. Infatti, dopo le sofferenze patite a Crotone, nelle ultime due trasferte - a Bologna e Benevento - Spalletti gli ha preferito Nagatomo, evidentemente ritenuto più solido rispetto a lui nelle due fasi. La sosta offre però uno straordinario assist a Dalbert, considerato che il collega rientrerà solo giovedì prossimo dal Giappone.
Finora Dalbert è apparso piuttosto bloccato, preoccupato più di non lasciare spazi alle sue spalle piuttosto che di liberare i suoi cavalli sulla corsia mancina. Se l'Inter ha versato nelle casse del Nizza 28 milioni per lui, evidentemente c'è la convinzione che il ragazzo possa raggiungere il livello che alla Juventus garantisce Alex Sandro., che Marotta pagò 26 milioni al Porto nell'agosto 2015.
Però a differenza dell'ex laterale del Porto, Dalbert finora non ha dimostrato il perché abbia indotto Ausilio e Sabatini a spendere tutti quei soldi per lui. Non è una giustificazione l'età, probabilmente il problema è legato alla sua personalità: dopo aver immagazzinato un gran quantità di input da Spalletti e dal suo staff non ha ancora acquisito velocità di esecuzione nel metterli in atto e così ha subito il controsorpasso del più collaudato Nagatomo.
(Fonte: Stefano Pasquino, TuttoSport 5/10/17)
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