FC Inter 1908
I migliori video scelti dal nostro canale

primo piano

TS – E’ un’Inter diversa per merito di Spalletti. Il tecnico è anche un mental coach…

Il tecnico, grande motivatore, ha cambiato volto all’Inter lavorando sì sul campo, ma soprattutto sulla testa dei nerazzurri

Francesco Parrone

José Mourinho per fare uno scatto in avanti ai giocatori dell’Inter che in Italia avevano vinto tutto, ma che continuavano a fallire il traguardo Champions, lavorò molto sull’aspetto mentale. Lo “Special One” sapeva scegliere quando esaltare i suoi ragazzi e quando proteggerli dal «rumore dei nemici». Secondo TuttoSport Luciano Spalletti è il primo a respingere paragoni importanti e a differenza di Mourinho - o il primo Mancini - deve ancora vincere qualcosa in nerazzurro. Ma se l’Inter nel primo terzo di campionato è sembrata una squadra completamente diversa da quella della passata stagione, gran parte del merito va al lavoro del tecnico toscano sul campo, ma soprattutto sulla testa dei giocatori. Perché, sulla carta, l’Inter era già una buona squadra la scorsa stagione, quando in molti la davano come possibile anti-Juve, soprattutto dopo il bel successo sui bianconeri a San Siro. Spalletti è riuscito a calarsi alla perfezione nell’ambiente nerazzurro, in particolare ha saputo toccare le corde giuste di tutti i giocatori utilizzati. Perché se si escludono un paio di elementi - Joao Mario e il neo arrivato Dalbert -, è difficile oggi indicare un giocatore dell’Inter che abbia avuto un rendimento insufficiente.

Lo Spalletti interista è indubbiamente un capopopolo ascoltato e seguito. Un leader per la sua gente, come dimostrano le frasi a effetto pubblicate sui propri profili social, dal «dobbiamo essere forti ed essere vestiti da squadra forte, perché non esiste una maglia per vincere partite difficili e una per vincere partite facili» all’apprezzato «#senzatregua» che ha dato seguito a «non ci sarà mai tregua per quelli che hanno fatto la nostra scelta: noi interisti obbligati a cercare la vittoria sempre».

Ma Spalletti ha dimostrato di essere il generale giusto per come ha saputo caricare ogni suo “soldato” in questo avvio di stagione. Ripercorrendo a ritroso le conferenze stampa e alcune interviste, si nota come Spalletti abbia affrescato una “didascalia” personalizzata per ogni giocatore. Frasi a effetto che il tecnico ha usato nel momento in cui un giocatore era in difficoltà o aveva bisogno di ritrovare certezze. Come per Gagliardini, reduce dalla brutta prestazione all’Olimpico con la Roma e caricato così prima del match con la Spal del 10 settembre, quando è stato poi fra i migliori in campo.

(Fonte: Federico Masini, TuttoSport 17/11/17)

tutte le notizie di