E' passato un mese dall'ultimo goal su azione di Mauro Icardi. Era il 26 agosto e il capitano stendeva con una scintillante doppietta la Roma nella serata più bella, finora, dell' Inter di Spalletti. Da quel giorno - ricorda TuttoSport- sono passate due gare con la nazionale argentina e quattro in campionato, Icardi ha sì segnato altri due goal, ma entrambi su rigore, contro la Spal e il Bologna, ma anche vissuto gare assai difficili, nelle quali non è riuscito neanche a tirare in porta, vedi domenica contro il Genoa, ma anche contro il Crotone. E, come già successo nelle passate stagioni, inevitabilmente si riapre il dibattito sul capitano nerazzurro: è lui che si muove poco o è la squadra che lo serve abbastanza?
primo piano
TS – Icardi meno prolifico, sono pochi anche i palloni toccati
Il bomber interista nelle ultime 4 gare di campionato ha toccato appena 19 palloni
Il tema è antico e, come dimostrano le ultime quattro gare dell' Inter, ancora di attualità. Ma se contro Crotone e Bologna, era lecito chiedersi se fosse Icardi a fare poco per rendersi pericoloso, contro il Genoa è stata netta la sensazione che sia stata la squadra a produrre poco per il suo centroavanti che ha vanamente atteso la palla buona per lasciare il timbro sul match. Perché Icardi contro i rossoblù si è mosso più del solito, è venuto incontro per cercare palloni, ha dato una mano in fase difensiva - negli occhi rimane una rincorsa di 70 metri per chiudere in diagonale su Taarabt -; insomma, si è "sbattuto". E' vero, molti palloni li ha persi - 12 in tutto -, ma questo è un dato che sicuramente migliorerà con il tempo. Piuttosto è stato evidente come non siano arrivati palloni pericolosi per creare un'occasione da gol. L'unico che gli è arrivato, è stato un tocco in verticale di Eder che gli ha chiesto un triangolo al limite dell'area, pallone prontamente restituito per la successiva conclusione dell'oriundo azzurro. Nelle ultime quattro partite - quelle contro Spal, Crotone, Bologna e Genoa - il numero 9 nerazzurro ha toccato 77 palloni, per una media di 19 a incontro. Pochi, troppo pochi per chi dovrebbe essere il leader offensivo della squadra.
(Fonte: Federico Masini, TuttoSport 26/09/17)
© RIPRODUZIONE RISERVATA