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Inter, Lukaku trascinatore non solo in campo. C’è chi lo vuole in nerazzurro anche per un altro motivo

Il centravanti belga rappresenta una possibilità di business per chi lo prende: l'Inter ci prova davvero

Matteo Pifferi

"Il binomio Inter-Lukaku può essere vincente dentro e fuori dal campo. L'attaccante belga non è solo un fuoriclasse capace di segnare 113 gol (più 35 assist) in 252 partite di Premier, ma anche un testimonial capace di raccogliere consensi fuori dal campo, tra i brand e i prodotti più innovativi sul mercato. Ecco perchè tra i primi a spingere per il suo passaggio all'Inter c'è l'agenzia che ne rappresenta gli interessi, ovvero la Roc Nation Sports management company guidata dal rapper americano Jay-Z". Apre così l'articolo di Tuttosport in merito alla lunga trattativa tra Inter e United per Lukaku, sottolineando come dietro alla scelta, apparsa inizialmente folkloristica, ci sia una strategia mirata: "Fece assai discutere in particolare la lunga attesa per il nuovo contratto di sponsorizzazione tecnica del giocatore (che lasciò Nike e disse no a Adidas, sponsor United). Prima dei mondiali di Russia Lukaku annunciò un contratto che lo fece diventare il giocatore più pagato dalla Puma (l'attaccante iniziò a indossare le Puma One a partire da quel torneo) e tutto fu chiaro", continua Tuttosport.

QUESTIONE DI SPONSOR - Il quotidiano, poi, spiega come a volte sia proprio il giocatore a trascinare con sè gli sponsor: "Lukaku, classe 1993, 190 cm per 94 kg di peso, è un giocatore iconico che può fare anche le fortune commerciali del club in cui gioca. Non è un caso se quando True Religion, fornitore ufficiale di jeans del Manchester United, firmò per i Red Devils, l'azienda spiegò che era stata la presenza del belga a convincere tutti. “Lukaku gioca a calcio con la stessa normalità con cui ogni uomo indossa i jeans” fu il commento al momento della presentazione dell'accordo, a dimostrazione del fatto che spesso le aziende scelgono non solo il club con cui collaborare, ma soprattutto i giocatori più rappresentativi che andranno poi a vestirne i capi o a rappresentarne i valori aziendali. Il fatto viene moltiplicato per 100 se si tratta di mercato orientale. “Per i fan cinesi e asiatici in generale - spiegava Luvforfans, una startup cinese specializzata in marketing, durante un evento a Manchester un paio di anni fa - i calciatori rappresentano prima di tutto delle star, come attori di Hollywood. Incarnano le caratteristiche dell'eroe a prescindere dalle maglie che indossano e non è infrequente che i tifosi seguano più loro che i club durante la loro carriera”. Ecco quindi un altro aspetto: il seguito dell'Inter, e l'appeal commerciale del club, può crescere nel mercato tanto caro a Suning proprio grazie a un giocatore che porterà con sè un seguito rilevante e già consolidato in quest'anno, nel campionato più ricco del mondo e nel club che ha fatto del marketing una bandiera del proprio sviluppo quando gli altri ancora non ragionavano in termini di crescita e ricavi. In questo senso la vendita delle magliette rappresenta un aspetto strategico più che un reale vantaggio in termini di ricavi: i contratti con le aziende sponsor prevedono solo una percentuale di ritorno ai club, ma una eventuale crescita di vendite soprattutto all’estero rappresenta soprattutto una maggiore visibilità del brand. In base agli ultimi dati disponibili al Manchester United Sanchez (per il quale ci fu un vero e proprio boom al momento dell’acquisto nel gennaio 2018) e Pogba tiravano di più in termini di maglie. All’Inter è invece facile pronosticare che sarà Lukaku il più gettonato. E qui, nell’interesse di club e giocatore le prospettive possono essere davvero interessanti".

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