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Ivan Perisic è il killer dell’ultimo minuto, come provano le 12 reti su 23 in totale nell’ Inter segnate nel quarto d’ora prima del gong. Non è un caso, ma prova dello strapotere di un fuoriclasse che, per caratteristiche, è forse ancor più insostituibile di Mauro Icardi: perché di giocatori che segnano tanto in giro se ne trovano, mentre di velocisti che coniugano la capacità di essere implacabili sotto porta a un’innata propensione a rincorrere gli avversari, se ne trovano pochini.
Secondo TuttoSport, per questo motivo Ivan il terribile, comunque vada la stagione, resterà il grande rimpianto di José Mourinho che aveva incluso il suo nome nella lista della spesa estiva per il Manchester United rimanendo però a bocca asciutta.
Alla fine il croato è rimasto all’Inter perché, quando lo United sembrava ormai disposto a issarsi, magari grazie ai bonus, ai 55 milioni chiesti, è stato Suninga bloccare il giocatore che è così diventato il grande acquisto dell’estate nerazzurra, come peraltro ammesso dall’interessato in una delle sue poche esternazioni pubbliche, fornita dopo aver firmato il rinnovo che lo legherà all’ Inter fino al 2022 facendone, con 4,7 milioni a stagione, il secondo giocatore più pagato dopo (ovviamente) Icardi.
Un leader silenzioso a cui però non mancano guizzi da vero umorista. Un Perisic che Spalletti, dopo i tre gol e tre assist nelle prime quattro giornate di campionato, oggi coccola come un amuleto
A questo i gol nella “Zona Perisic”, sono diventati ormai una certezza: tra le perle vanno ricordati il 3-0 alla Juve in Coppa Italia (2 marzo 2016) con allenatore Mancini, quello, sempre alla Juve, che ha timbrato la vittoria in campionato (2-1, 18 settembre 2016) con De Boer in panchina e pure quello del 2-2 nel derby del 20 novembre alla prima di Pioli. Perché Ivan il democratico, ha regalato almeno una grande impresa al fotofinish a tutti gli allenatori che ha visto ultimamente passare per Appiano Gentile.
(Fonte: Stefano Pasquino, TuttoSport 18/09/17)
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