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TS – Spalletti deluso da Suning, i patti erano altri. Vuole un centrocampista da Inter ma…

Suning aveva garantito a Spalletti un mercato da Champions

Francesco Parrone

La vittoria non è tornata, l’inquietudine è rimasta. L’Inter è ancora ferma al 3 dicembre, al 5-0 al Chievo, ultimo successo prima di una striscia di sei gare senza i tre punti. Senza contare l'eliminazione dalla Coppa Italia. Il mercato, poi, non ha ancora riportato il sereno nell’umore di Luciano Spalletti, passato in quaranta giorni (dallo 0-0 di Torino) dall’essere l’anti Juve e Napoli, a una concorrente di un torneo a tre con le romane con l’ultima classificata che rimarrà senza Champions. E’ ovvio che in questa analisi pesino come macigni le sconfitte con Udinese e Sassuolo: con 6 punti in più oggi l’Inter sarebbe a quota 49, al terzo posto in solitaria (la Lazio vincendo il recupero sarà a 46), e i pareggi con Juventus, Lazio, Fiorentina e Roma sarebbe giudicati in maniera diversa. Invece queste “X” si inseriscono in un periodo di appannamento, con la squadra che, tolti alcuni momenti, ha perso brillantezza, lucidità offensiva, tranquillità nelle giocate. Oltre ad alcuni giocatori che da un mese sono in picchiata verticale, vedi Santon, Gagliardini, Borja Valero, Candreva e Perisic.

Secondo TuttoSportin questo quadro va a inserirsi il nervosismo di Spalletti. L’allenatore ha sempre rimbalzato i paragoni con il passato, ma quanto sta avvenendo all’Inter, è la fotocopia di cose già viste a queste latitudini con Mancini prima e i quattro tecnici del ’16-17 poi. Una squadra che sa esaltarsi in alcuni periodi, raggiungere vette anche inaspettate e poi crollare senza ritrovare la retta via. E’ evidente che l’Inter, organico alla mano, non valga Juve, Napoli e la stessa Roma. Anche la Lazio sta dimostrando di avere al suo interno giocatori di qualità e personalità differente.

Proprio sul carattere Spalletti ha battuto il tasto nel post-Roma: il tecnico quando aveva detto sì a Suninga inizio giugno, lo aveva fatto anche perché convinto dal progetto ambizioso del gruppo cinese, dalle promesse di Sabatini e Ausilio di un mercato che avrebbe portato ad Appianogiocatori di classe e carisma. Giocatori da Champions: Nainggolan o Vidal, Manolas o Rudiger, Di Maria o Bernardeschi. Niente di tutto ciò. Il mercato è stato interrotto da Suningsul più bello, la rosa non è stato completata e adesso si sta correndo al riparo con prestiti che, a sentire le parole di Spalletti, lo soddisfano numericamente parlando, ma tecnicamente chissà. Per due mesi il tecnico ha sognato Ramires, ma pure lui sembra destinato a non arrivare: Spalletti vuole un centrocampista da Inter, lo ha sottolineato domenica notte («la squadra denota che nel mezzo ci vorrebbe un giocatore che abbia la forza e il livello di calcio di poter lottare per dei primati importanti») e un comprimario di certo non migliorerà il suo umore. Detto questo la Championsrimane un traguardo alla portata di Spalletti, perché la Roma è forse messa peggio e, come la Lazio, dovrà giocare anche in Europa. L’Inter davanti a sè ha 17 gare da non sbagliare, il futuro suo e di Spalletti, passa tutto da qui.

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(Fonte: Federico Masini, TuttoSport 23/1/18)

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