Stefano Vecchi, allenatore della Primavera dell'Inter, che ha appena vinto il campionato under19 con i suoi ragazzi, ha parlato durante il programma di SportMediaset, 4-4-2:
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Vecchi: “Resto all’Inter, poi si valuta. Parlerò con Spalletti, società al lavoro. Lui…”
L'allenatore della Primavera nerazzurra ha parlato a SportMediaset dopo la vittoria del titolo
-Il segreto di questo Scudetto Primavera?
Ho Scelto la società giusta. L’Inter col settore giovanile lavora benissimo e in tanti hanno accolto i frutti di questo lavoro. Si evidenziano e si valorizzano le qualità di giovani che poi diventano grandi giocatori e in questo ci sono molti meriti della società che sceglie i ragazzi giusti e merito anche del nostro staff.
-Il futuro di Pinamonti?
Già lo scorso anno l’avevo inserito all’interno della Primavera pur avendo un’età da Allievi. Quest’anno ha fatto l’anno in Primavera, è un 99, potrebbe fare ancora un anno con la primavera ma ha già esordito in Prima squadra e in Europa League e io spero che possa giocare ancora di più con i grandi.
-Il passaggio tra la Primavera e la Prima Squadra e il ritorno con i ragazzi?
E’ stato complicato ma molto stimolante e molto bello: alla fine abbiamo raccolto soddisfazioni importanti sia con la prima squadra sia con i ragazzi. Potevamo correre il rischio di fare brutte figure, invece abbiamo fatto bene in tutti e due gli ambiti e siamo soddisfatti.
-Pochi ragazzi riescono a diventare titolari in prima squadra, perché?
Credo che ci sia una carenza all’interno della crescita dei ragazzi. Manca una squadra intermedia tra la Primavera e la Prima squadra, che negli altri campionati esiste, in Italia no. A 17 anni molti ragazzi sono ancora acerbi su molti aspetti, soprattutto fisicamente rispetto ai campioni della Serie A. Una squadra intermedia aiuterebbe sicuramente il passaggio.
-Altri nomi della Primavera da segnalare?
Probabilmente i 1998 usciranno e andranno a giocare da altre parti, forse in Serie B. Rimarranno i nati nel 1999 come Pinamonti, Vanheusden che è stato premiato come miglior giocatore delle finali ed è già nel giro delle nazionali del Belgio, così come Emmers, poi c’è Valietti che ha buonissime prospettive e qualità. E molti altri che magari sono indietro fisicamente ma sono forti e spero di migliorarli nella prossima stagione. Troppi stranieri nei settori giovanili? Quest’anno abbiamo avuto anche noi un’inversione di tendenza marcata. Ma a volte è una necessità, o parti con ragazzi che sono cresciuti fin da piccoli nel tuo settore giovanile, altrimenti vai a prendere ragazzi stranieri che costano molto meno, rispetto a quelli italiani. Lo scouting dell’Inter è di altissimo livello ed è normale che possa succedere questo.
-Il futuro?
Con la società abbiamo sempre detto che nel caso arrivasse un’offerta irrinunciabile mi lascerebbero andare. Ma il prossimo anno rimarrò qua perché ci sarà un campionato Primavera nuovo con un girone unico da 16 squadre e giocheremo la Youth League. Gli stimoli non mancheranno.
-La collaborazione con Spalletti?
Mi ha chiamato la mattina della finale facendomi l’in bocca al lupo ma non abbiamo parlato di altro. In questa settimana invece parleremo del resto.
-Cosa serve all’Inter per tornare al vertice?
I nomi che sto leggendo vanno bene per rinforzare i reparti. Forse davanti ci sono tanti giocatori ma dipende anche dalle uscite perché se dovesse uscire Perisic servirà un sostituto: c’è da sistemare la squadra un po’ ovunque ma i dirigenti mi sembra che stiano lavorando molto bene. Poi è arrivato un allenatore che ha saputo gestire una piazza complicata come quella di Roma e saprà farlo anche a Milano.
-La stagione di Giamfy, Puscas e Dimarco?
C’è molta soddisfazione perché sono ragazzi che sono cresciuti con noi. Giamfy non era molto considerato e sono contento per lui e per Puscas per la promozione con il Benevento. Dimarco è un profilo top da sempre e sta dimostrando cose importanti. Ma non sono stupito perché dall’Inter da sempre escono giocatori importanti.
(Fonte: SportMediaset)
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