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Roberto Gagliardini si è dimostrato subito un giocatore fondamentale per l'Inter e continuando su queste prestazione il centrocampista nerazzurro potrebbe diventare anche un punto fisso della Nazionale. Il ct degli azzurri Ventura ha commentato la situazione dei talenti italiani e anche quella di Gagliardini a Il Messaggero:
La Nazionale si arricchisce: facce nuove e di prospettiva. Ma anche le società guadagnano grazie alla svolta azzurra. Scusi Ventura, si è accorto di aver fatto la prima plusvalenza da ct, con il trasferimento di Gagliardini dall’Atalanta all’Inter?
«Certo e non mi sono meravigliato. Non è una novità per me. Sarà felice Percassi. È bastata la convocazione per far diventare il centrocampista uomo mercato. Ma il merito è del ragazzo e del club. Non è l’unico. Ma io sono stato molto chiaro con i club quando chiesi gli stage».
Di sicuro è stato più diplomatico di Conte che, non essendo stato ascoltato, andò allo scontro. Come è riuscito a convincere subito i dirigenti del nostro calcio?
«Spiegando loro quello che avrei fatto. La convenienza c’è per le società e per gli stessi giocatori. Il valore dei singoli aumenta e anche l’esperienza. Io, tra l’altro, non li chiamo stage. Sono vere e proprie convocazioni. Devono capire che la maglia azzurra non è così pesante come pensano prima di arrivare. Entrano muti e timidi ed escono coinvolti e sorridenti. A Coverciano ne porto 22, due per ogni ruolo, e li valuto. In quei tre giorni e anche dopo».
Li continua a seguire anche quando tornano nei club?
«Si, ma non solo nelle prestazioni. Mi interessa vedere se cambiano atteggiamento o se considerano la chiamata come d’arrivo. Se accade, sono fuori. Le risposte, invece, sono state soddisfacenti. Stiamo continuando a seguire il primo gruppo di calciatori convocati ma anche le novità che emergono dal campionato, come ad esempio Chiesa e Spinazzola che si stanno ritagliando uno spazio sempre più importante in questo campionato. Avremo modo di vedere anche Berardi. A maggio farò una o due amichevoli: la teoria non è sufficiente, serve anche la pratica per essere certi che un giocatore è pronto per far parte del gruppo».
Chi vede in scia di Belotti per il ruolo di centravanti?
«Oltre a quelli che fanno già parte del gruppo, Petagna, ma deve migliorare la sua visione della porta. È l’attaccante moderno, l’ideale per l’allenatore e i compagni. Sa fare tutto, il suo problema è che pensa poco a se stesso»
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