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Nella giornata odierna è in programma il derby Primavera Milan-Inter,una partita che suscita sempre grandi attese, anche se giocata a livello giovanile. Corrado Verdelli, ex allenatore dell' Inter Primavera, che nel 2002 centrò l'accoppiata Scudetto-Torneo di Viareggio, con la coppia d'attaccco Martins e Pandev ha parlato della sfida ai microfoni de IlSussidiario.net:
Verdelli, come vede questo derby?
Milan e Inter sono come sempre due squadre molto attrezzate, anche se quest'anno leggermente inferiori a quanto mostrato negli anni precedenti.
Quale delle due squadre sta meglio?
Probabilmente l'Inter, ma soprattutto grazie al bel cammino fatto finora nella nuova “Next Generation Series”. Il Milan invece è stato eliminato male sia dalla Coppa Italia sia dal torneo di Viareggio, anche se nemmeno l'Inter ha fatto molta più strada nel torneo toscano. In campionato, invece, sostanzialmente si equivalgono.
Per quali motivi c'è stato questo calo? Disinteresse delle società?
Questo certamente no, perchè Inter e Milan investono sempre cifre importanti sulle giovanili; i cicli cambiano anche in base ai giocatori a disposizione nelle varie annate. In questo momento Juventus, Roma e Fiorentina appaiono superiori.
Da conoscitore sia del calcio giovanile sia dell'ambiente nerazzurro, quali le sembrano i giocatori più interessanti dell'attuale Primavera interista?
Innanzitutto Crisetig, giocatore che sembra quasi “vecchio” perchè se ne parla da anni: lo ritengo pronto per fare il salto nel calcio dei grandi. Poi ci sono Bessa e Longo, che formano un buon tandem offensivo con la fantasia del primo e le capacità realizzative del secondo, e il pacchetto difensivo è certamente di buon livello complessivo.
Sembra che quest'anno sia cresciuta in Italia l'attenzione per i settori giovanili: cosa ne pensa?
Si parla molto dei giovani, ma li si fa giocare poco. In questo senso, mi viene da ripensare al mio ciclo sulla panchina dell'Inter Primavera...
In che senso?
Da un po' di anni l'Inter non otteneva risultati e non si lanciava nessuno in prima squadra. Con grande lavoro costruimmo un ottimo gruppo che nel 2002 fece la doppietta scudetto-torneo di Viareggio e finalmente la situazione cambiò. Le vittorie hanno portato attenzione su un gruppo composto da giocatori quali Martins, Pandev, Pasquale, Potenza, Rullo e Beati, e di ciò sono davvero orgoglioso.
Quindi cosa si deve fare per cambiare concretamente la situazione?
E' difficile emergere con rose così ampie e tantissimi giocatori stranieri, troppo spesso preferiti ai giovani del vivaio senza essere migliori di loro. Bisognerebbe avere più pazienza, specie nelle grandi squadre: ad esempio, non è facile per un giovane giocare a San Siro.
La crisi economica in questo senso potrebbe aiutare a far cambiare le politiche societarie?
Forse, ma almeno per quanto riguarda le big non ne sarei così sicuro.
C'è però l'esempio del progetto della Roma: cosa ne pensa?
Sono proprio un tifoso di questo progetto giallorosso. Spero che resista a questi risultati altalenanti e che abbia la forza di resistere agli umori della piazza, perchè potrebbe essere molto importante per tutto il calcio italiano.
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